Calabria, Gratteri chiude una nuova indagine sul governatore del Pd

La Procura di Catanzaro conclude il lavoro in merito ai finanziamenti al Festival di Spoleto. La Regione avrebbe sborsato 100mila euro per promuovere l'immagine del presidente. Che ha altre grane giudiziarie. Ma vuole ricandidarsi lo stesso

Calabria, Gratteri chiude una nuova indagine sul governatore del Pd

Il magistrato Nicola Gratteri ha chiuso un'altra indagine a carico del governatore della Calabria, il dem Mario Oliverio, pronto a ricandidarsi alle Regionali del 26 gennaio. La Procura di Catanzaro ha ultimato il lavoro in merito all'inchiesta centrata sui fondi pubblici utilizzati, ufficialmente, per promuovere l'immagine della Calabria al Festival dei due mondi di Spoleto (luglio 2018).

L'ipotesi degli inquirenti, invece, è che i 100mila euro sborsati dalla Regione siano in realtà serviti per finanziare una “personale promozione politica” incentrata sulla figura del presidente e del suo partito. L'accusa a carico di Oliverio è di peculato.

Adesso i legali del governatore potranno chiedere di essere ascoltati o di presentare un dossier difensivo, poi la Procura dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio o l'archiviazione del caso.

Con Oliverio è indagato anche Mario Luchetti, rappresentante legale di Hdrà, la società che gestisce il format giornalistico di Paolo Mieli e che aveva realizzato il talk show al quale prese parte Oliverio.

Per il presidente calabrese è un problema giudiziario in più.

Il prossimo 13 dicembre dovrà infatti affrontare l'udienza preliminare che deciderà se dovrà affrontare un processo per associazione a delinquere e corruzione. L'inchiesta 'Passepartout', anche questa coordinata dalla Procura di Catanzaro, ha coinvolto una ventina di persone, tutte accusate a vario titolo di aver 'sistemato' alcuni appalti pubblici, tra cui quelli relativi all'ospedale di Cosenza e alla metro leggera per il collegamento del capoluogo bruzio a Rende.

Non è finita, perché Oliverio attende l'esito dell'udienza preliminare, fissata per il 6 dicembre, relativa all'inchiesta 'Lande desolate'. Anche in questo caso la Procura diretta da Gratteri ha chiesto il processo a carico del presidente calabrese, stavolta accusato di abuso d'ufficio e corruzione. Al centro dell'indagine ci sono alcune presunte anomalie nella realizzazione di tre opere pubbliche, due delle quali incompiute: piazza Bilotti a Cosenza, l'ovovia di Lorica (in Sila) e l'aviosuperficie di Scalea.

Quella relativa al festival di Spoleto è dunque solo l'ultima grana giudiziaria in ordine di tempo, che arriva, peraltro, in un periodo molto delicato per il governatore del Pd.

Oliverio è ai ferri corti con il suo partito, che non vuole ricandidarlo e che gli ha preferito il 're del tonno', l'imprenditore Pippo Callipo. Venerdì il segretario dem Nicola Zingaretti sarà in Calabria per lanciare ufficialmente la campagna elettorale dell'ex presidente regionale di Confindustria. Oliverio, però, non sembra avere l'intenzione di obbedire ai diktat del Pd.

Per questo pomeriggio è in programma l'inaugurazione della sede del suo Comitato regionale, un evento nel corso del quale il presidente della Regione dovrebbe annunciare la sua nuova discesa in campo, in aperta opposizione a quello che è stato il suo partito per più di quarant'anni.

Ieri il

commissario regionale del Pd, Stefano Graziano, ha lanciato l'ultimatum della segreteria: “Chi non appoggia Callipo è fuori dal Pd”. Ma Oliverio sembra insensibile a tutto: ai diktat e pure alle indagini.

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