Calabria, imbarazzo M5S: il candidato è cugino di un boss mafioso

Era affiliato alla cosca Mezzatesta ed era in grado di ordinare omicidi e fare estorsioni. La replica di Aiello: "Non ho nulla a che vedere con lui, non posso scegliere i parenti"

Calabria, imbarazzo M5S: il candidato è cugino di un boss mafioso

Francesco Aiello finisce nel mezzo di una nuova bufera. Dopo lo scandalo scoppiato per la villa "dichiarata parzialmente abusiva e in parte da abbattere", il candidato grillino in Calabria deve fare i conti con un legame di parentela con Luigi Aiello. Il docente universitario è cugino di primo grado del boss, ucciso a Soveria Mannelli il 21 dicembre 2014 nella faida del Reventino tra gli Scalise e i Mezzatesta. Secondo la Dda di Catanzaro era uno 'ndranghetista che faceva parte del "gruppo storico della montagna". Per i pm era affiliato alla cosca Mezzatesta ed era in grado di ordinare omicidi e fare estorsioni. Lo "Sceriffo", così chiamato, ha avuto alle spalle una carriera da criminale: tra il 1982 e il 1983 è stato condannato per omicidio preterintenzionale, rapina, furto, detenzione illegale di armi e tentata estorsione. Dopo aver scontato la pena, l'uomo non ha mai abbandonato gli ambienti malavitosi: se non fosse stato ucciso, probabilmente sarebbe stato spedito nuovamente in carcere in quanto sospettato di aver partecipato all'omicidio di Daniele Scalise.

"Non posso decidere i parenti"

Il candidato pentastellato si è così difeso: "Non ho nulla a che vedere con mio cugino. Non posso scegliere i parenti. Posso scegliere come vivere, chi frequentare e chi escludere dalla mia vita". Del parere opposto invece il senatore 5S Nicola Morra che - appresa la notizia - ha annunciato il suo disimpegno in occasione delle elezioni Regionali in Calabria: "Non darò alcun sostegno alla lista".

Il presidente della Commissione antimafia ha ribadito: "Occupare gli spazi di cui ha parlato il procuratore Gratteri di recente è fondamentale, ma farlo con le persone giuste è un obbligo morale per chi fa politica attiva". Da Aiello si sarebbe aspettato "pubblicità e trasparenza sulle sue parentele". Morra ha voluto ricordare che la faida del Reventino è stata "sanguinaria e visti i precedenti di Luigi Aiello, cugino del candidato, e lo scalpore mediatico sulla questione dell’abitazione di Francesco Aiello, avrei preferito sapere tutto com’è nel diritto di ogni elettore". Il grillino ha sottolineato che "avere omesso queste informazioni" non è "affatto corretto".

Il senatore, come riportato da Il Fatto Quotidiano, ha tirato una frecciatina nei confronti del deputato Parentela: "Spero che il coordinatore di queste elezioni Regionali non ne fosse a conoscenza, anche se gli obblighi di prudenza in questa terra impongono per chicchessia accertamenti approfonditi".

E questa è stata una delle motivazioni per cui non apporterà alcun sostegno alla campagna elettorale: "Terrò ben lontana la mia persona da questa vicenda, in quanto ho un ruolo istituzionale da onorare". Ma c'è un'altra questione, che riguarda il metodo di composizione: "Ridursi all’ultimo minuto ti fa scontrare con problemi che non hai il tempo di affrontare e risolvere".

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