Milano Antonia Ruggiero è pronta per tornare in campo. La giovane azzurra è il primo nome certo della lista di Forza Italia per le prossime elezioni regionali in Campania. Originaria di Avellino, dove risiede, la Ruggiero è già stata consigliere regionale nel 2010 quando alla guida di Palazzo Santa Lucia c'era Stefano Caldoro, sostenuto da una coalizione di centrodestra. «Berlusconi mi voleva in campo già per le politiche del 2018 ma non me la sentivo per ragioni di salute. Ora sono pronta. E sono certa che faremo tutti un ottimo risultato».
Perché questo stop tra il 2015 e oggi?
«Sono stata male. Per fortuna ho vinto la mia personale battaglia contro un terribile tumore al polmone».
E ora è pronta a ripartire. La famiglia non l'ha scoraggiata?
«Inizialmente sì. Non soltanto per quello che ho passato, ma anche perché la politica è cambiata. L'antipolitica che regna sovrana ha reso tutto più difficile e ogni confronto più faticoso».
E come li ha convinti?
«Col mio entusiasmo. Che mi deriva, ovviamente, anche dall'incoraggiamento dello stesso presidente Berlusconi. In tutti questi anni si è sempre interessato delle mie condizioni, invitandomi a riprendere la lotta politica al più presto».
Rispetto alla sua precedente campagna elettorale nel 2010 molti cose sono cambiate.
«Forza Italia viaggiava su altre percentuali. C'era un clima diverso. A Palazzo Chigi c'era proprio Berlusconi. Proprio per questo la sfida di oggi è più affascinante perché più impegnativa».
Oggi come allora il candidato del centrodestra dovrebbe essere Stefano Caldoro.
«La scelta è stata appoggiata da tutti gli alleati, Lega e Fratelli d'Italia compresi. Il clima nella coalizione è ottimo. E questo è già di per sé un ottimo segnale».
Quali saranno i punti su cui verterà la vostra campagna elettorale?
«In questi cinque anni di gestione De Luca, la nostra regione ha perso di credibilità e soprattutto siamo tornati a primati negativi impressionanti».
Qualche esempio?
«Dobbiamo ripartire dalla difesa del territorio e dalla difesa della sanità pubblica. Tema che mi vede molto sensibile».
Per via della sua esperienza personale?
«Mi sono curata all'ospedale Moscati della mia città. Un ospedale che vanta un reparto oncologico di eccellenza».
Non è vero quindi che al Sud la sanità lasci a desiderare.
«Solo un pessimo luogo comune. Certo, bisogna difendere le eccellenze come quella diretta dal professor Cesare Gridelli. E soprattutto difendere i presidi territoriali. Per i quali ho già combattuto e per i quali tornerà a battermi».
La prima
cosa che farà da consigliere?«Riportare l'attenzione sul Centro per l'autismo di Avellino. La giunta Caldoro aveva concesso un primo stanziamento ma con De Luca non si è arrivati nemmeno ad aprire questo centro».
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