Cambiano le norme: più facili e più sicuri i pagamenti online nell'Unione europea

RomaPiattaforme di pagamenti online interamente made in Europe, in grado di competere con i colossi Usa. L'obiettivo non è dietro l'angolo, ma ieri è stato fatto un importantissimo passo in avanti in questa direzione.

Il Parlamento europeo ha approvato una legge che aggiorna le norme Ue sui servizi di pagamento. Obiettivo del provvedimento - relatore il vicepresidente italiano dell'Europarlamento Antonio Tajani - è superare il principale ostacolo allo sviluppo nel Vecchio continente di servizi di pagamento via Internet tipo Paypal, cioè tante normative nazionali tutte diverse tra loro. Adeguare il servizio alle leggi dei singoli stati nazionali è un'operazione troppo dispendiosa per società europee con poca disponibilità di capitale. Praticamente impossibile la creazione di start up che operino su scala europea.

La legge europea mira a uniformare le normative nazionali. Poi offre standard di sicurezza e di privacy più solidi. L'effetto sarà quello di abbattere le barriere all'ingresso di questo mercato, e di fare diminuire i costi che i consumatori europei e le imprese, in particolare quelle piccole, gli artigiani e i professionisti sostengono per le transazioni, rendendo possibili i pagamenti online anche per chi non ha carte di credito.

«Il mercato dei servizi di pagamento dell'Ue - ha spiegato Tajani presentando la legge al Parlamento europeo - rimane frammentato e costoso: il suo costo è pari a 130 miliardi l'anno, ovvero oltre l'1% del Pil dell'Ue. L'economia europea non può permettersi questi costi se vuole essere competitiva a livello globale». Il nuovo quadro normativo «consentirà di ridurre i costi, aumentare la sicurezza dei pagamenti e facilitare l'emergere di nuovi attori e d'innovativi servizi di pagamento mobili e online».

Grazie alla nuova legge, dovrebbero nascere presto nuovi operatori per i pagamenti, diversi da banche e carte di credito, ma sottoposti alle stesse regole.

Nel passaggio al Parlamento europeo, sono passati alcuni emendamenti alla direttiva, quasi tutti mirati alla tutela del consumatori. Ad esempio, riceveranno informazioni gratuite sulle transazioni e avranno il diritto a un rimborso incondizionato in caso di frodi e pagamenti non autorizzati.

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