Coronavirus

Covid, 5s attaccano la Lega. E in Aula scoppia la bagarre

Alta tensione alla Camera dopo che il deputato del M5s Giovanni Currò ha pesantemente criticato la gestione dell’emergenza coronavirus da parte della Regione Lombardia

Covid, 5s attaccano la Lega. E in Aula scoppia la bagarre

Dopo le durissime polemiche scoppiate ieri alla Camera sul caso Silvia Romano, con il deputato della Lega Alessandro Pagano che aveva definito la cooperante milanese rapita in Kenya nel 2018 e liberata in Somalia sabato scorso una "neo terrorista", oggi il nuovo terreno di scontro tra maggioranza ed opposizione riguarda l’uso delle mascherine.

La disputa ha avuto inizio da un botta e risposta tra Lega e M5s sui lavoratori frontalieri, nell'ambito dell'esame degli ordini del giorno sul decreto Covid. Su questo odg il governo ha dato parere negativo. Il centrodestra ha protestato vivacemente: subito si è registrato un duro scontro tra deputati di maggioranza ed opposizione, con i parlamentari seduti nelle postazioni situate nelle tribune tradizionalmente riservate al pubblico che, per farsi sentire, hanno alzato di molto il tono della voce. Questi ultimi, secondo esponenti giallorossi, per gridare ancora più forte si sono tolti la mascherina.

A gettare altra benzina sul fuoco è stato il deputato pentastellato Giovanni Currò che ha affermato, tra le proteste dei leghisti, che"la Regione Lombardia si è resa responsabile del più grande fallimento sanitario della storia della Repubblica".

Come se non bastasse, a scatenare un ulteriore putiferio è stato Nicola Fratoianni (Leu) che ha chiesto al presidente di turno, Fabio Rampelli, di richiamare "la destra" a usare in modo conforme la mascherina, e non toglierla per "sputare" - anche "minacce e insulti" - in Aula. "È una vergogna", ha dichiarato Fratoianni ricordando l'importanza delle norme di sicurezza per contenere il coronavirus. Per la precisione, già in diverse occasioni il presidente di turno aveva ripreso alcuni deputati richiamandoli all'uso consono del dispositivo di protezione individuale.

Il deputato di Leu, però, non si è limitato a parlare delle norme di contrasto all’infezioni ma ha anche fatto presente che dai banchi dell’opposizione si sono levati insulti. Dal microfono acceso di Rampelli si è sentita la frase: "Qui addirittura volano i coriandoli....". Poi, per riportare la calma in Aula, il presidente ha richiamato i colleghi all'ordine: "Mantenete un atteggiamento consono altrimenti sospendo la seduta. I rilievi fatti da Fratoianni sono legittimi, non mi sono accorto degli insulti, vedremo i filmati della seduta e si valuterà se procedere qualora alcuni deputati abbiano rivolto minacce".

Ma la questione non si era conclusa qui. Il leghista Edoardo Ziello ha a sua volta protestato con Rampelli per il fatto che Currò abbia potuto parlare senza attenersi al tema e poi ha polemizzato con Fratoianni respingendo le sue accuse: "Nessun deputato della Lega sputacchia e l'unico che sputacchia forse è il deputato Fratoianni quando in quest'aula racconta le sue scemenze".

Immediato l’intervento del presidente Rampelli:"Tenete le mascherine e tenetele nel posto giusto". Ma la tensione non si placa. Nel caos generale creatosi nell'Aula della Camera ha poi preso la parola il deputato della Lega Eugenio Zoffili: "Non accettiamo la morale sull'uso della mascherina, fatela a palazzo Chigi e ad Arcuri che oltre ad essere incompetente è anche antipatico agli italiani".

Dopo l’ennesimo affondo, a fatica è tornata una certa calma in Aula tanto che i deputati hanno ripreso la discussione dell'ordine del giorno sui frontalieri con la Svizzera.

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