Il cancro tra scienza e superstizione

La Doherty parla del tumore seriamente, la Brigliadori lo usa per uno show

Il cancro tra scienza e superstizione

Scienza e superstizione. Su Instagram l'attrice Shannen Doherty, la Brenda di Beverly Hills, pubblica le foto della lotta quotidiana contro il cancro, la si vede mentre si rasa i capelli in vista del ciclo di chemioterapia oppure in compagnia del cane e dell'inseparabile marito Kurt. «Mi ritengo fortunata, il nostro amore è più solido che mai scrive Shannen - È difficile sentirsi bella e sexy quando si fa la chemioterapia, è difficile amare con un futuro incerto. Eppure ci siamo. Amo le foto del nostro matrimonio, le immagini dove ho ancora i capelli, le ciglia e le sopracciglia. Ma le mie foto preferite sono ora, ora è la vera sfida». Il tumore al seno le è diagnosticato nel 2015, già in stato avanzato, da allora Brenda si affida alla medicina, vuole sopravvivere e si sottopone alla mastectomia. Di là la scienza, di qua la superstizione. In un video realizzato da Le Iene l'ex annunciatrice tv Eleonora Brigliadori, in abiti sciamanici, intona un'improbabile preghiera con un branco di adepte e colpisce in faccia l'inviata Nadia Toffa, colpevole di averle chiesto chiarimenti sulla sua crociata anti-chemio. «Sono demoni pagati per rompere le scatole a chi fa le cose nel bene. Non conoscono lo spirito», si schermisce lei. Da alcuni anni Brigliadori ha abbracciato il metodo Hamer, una pseudoscienza fondata dall'omonimo ciarlatano, radiato dall'albo dei medici già nel 1981. Secondo Hamer, l'origine del tumore è psichica, di conseguenza chi vuole curarsi deve risolvere il proprio conflitto interiore, farmaci e chemio uccidono. Brigliadori afferma di aver vinto contro un cancro al seno (mai documentato) applicando per sei mesi una pomata alla fitolacca e risolvendo il conflitto con la figlia. A poco vale che nelle ultime settimane siano morte almeno due persone a causa del rifiuto delle cure mediche in nome dell'alternativa Hamer. «Quando tu hai un tumore al seno vuol dire che per un certo periodo i tuoi pensieri sono stati monolaterali», spiega Brigliadori, e qualunque cosa lei voglia dire sono parole che suscitano sgomento. Nel 2016 c'è ancora chi crede nella stregoneria e nelle pozioni magiche. Forse non dovremmo stupircene, viviamo nell'epoca della post-verità, ognuno può sostenere quel che vuole, la verifica fattuale non è più requisito del discorso pubblico, in Parlamento siedono truppe di eletti che mettono in guardia dalle scie chimiche e dai microchip sottopelle. Eppure, quando in ballo c'è la vita delle persone, il pregiudizio antiscientifico suscita indignazione. Ogni Brigliadori ha i propri seguaci, pescarli nel mare della disperazione, quando la vita propria o di una persona cara è in pericolo, è un esercizio immondo. Si sfrutta il dolore altrui per propagandare falsi miti o, peggio ancora, per lucrare denaro. Invece l'unica strada percorribile, per quanto dolorosa e incerta, resta quella di Shannen, farmaci e chirurgia. Cadono i capelli, è vero, ma aumentano le probabilità di sopravvivenza. Nel nostro paese ogni giorno mille persone ricevono una diagnosi di cancro. Un'enormità.

Eppure l'Associazione italiana di oncologia medica ha fornito recentemente un dato positivo: in Italia il 55% in media dei malati sopravvive, con punte fino al 90% tra chi viene colpito dai due tumori più diffusi: la prostata per gli uomini e il seno per le donne. Il risultato non è da ricercare in fantomatiche pomate e riti magici, ma nell'avanzamento delle terapie e della diagnosi precoce. Umberto Veronesi non si stanca mai di ripeterlo: «Il cancro si batte sul tempo».

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