Una modifica al regolamento per rispondere ai dubbi sollevati dal Consiglio di Stato, principalmente per specificare cosa è una televisione e cosa no. Poi una proroga del termine per presentare la «dichiarazione sostitutiva» e una campagna di informazione. Tentativi last minute per evitare il caos nella fase di avvio del nuovo canone.
Il giorno dopo la bocciatura del decreto interministeriale, il governo mette a punto la strategia per rimettere la riforma del canone sui binari giusti ed evitare una valanga richieste di pagamento sbagliate e gli inevitabili ricorsi.
La risposta ai giudici non sarà un semplice chiarimento, ma, con tutta probabilità, una modifica al regolamento. In particolare verrà specificato cosa quali apparecchi devono pagare il canone. Fino ad oggi, di fatto, non c'è una legge che lo specifichi se non un regio decreto del 1938.
Il sottosegretario Antonello Giacomelli ieri a precisato che saranno esclusi tablet, smartphone e altri dispositivi. Devono pagare il canone gli apparecchi che possono sintonizzarsi alle frequenze dedicate alle trasmissioni tv. Quindi i televisori, ma anche i computer con la scheda tv o le chiavette Usb che permettono di vedere la televisione.
Il governo è convinto che basti. Ma le pressioni per rimettere mano alla legge sono forti. Il presidente dell'Autorità per l'energia, Guido Bortoni ha chiesto al governo di fare un nuovo decreto. Maurizio Gasparri, esponente di Forza Italia ed ex ministro delle Comunicazioni vorrebbe che Renzi rinunciasse del tutto al canone in bolletta. Il presidente della commissione Vigilanza Rai Roberto Fico (Movimento cinque stelle), chiede perlomeno la sospensione della prima rata. Quella da 70 euro che si dovrà pagare a luglio, insieme alla bolletta elettrica.
Il governo ha effettivamente l'intenzione di fare una proroga. Ma (almeno per il momento) non del pagamento. A slittare sarà la «dichiarazione sostitutiva». Lo ha accennato ieri lo stesso sottosegretario Giacomelli. «Sposteremo al 15 maggio prossimo il termine per la dichiarazione da inviare per chi non è in possesso delle tv e non deve quindi pagare».
Il riferimento è al modulo che va presentato entro il 30 aprile. Lo deve compilare chi paga la bolletta elettrica, ma non ha una televisione. Pochi casi, in realtà. Ma lo dovranno presentare anche i tanti che hanno situazioni a rischio di doppia imposizione. Ad esempio proprietari di seconde case con bolletta intestata ad un familiare.
Oppure chi ha ereditato un immobile da poco tempo e ha una bolletta ancora intestata al parente defunto.Spetta a loro segnalare all'Agenzia delle entrate. Chi non lo farà entro i termini stabiliti dovrà pagare la prima rata e non potrà chiedere la restituzione in un secondo momento.
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