
Il titolo della miniserie Netflix è abbastanza inequivocabile Da rockstar ad assassino: il caso Cantat e ripercorre la morte di Marie Trintignant, il 1 agosto 2003 dopo sei giorni di coma, procurata dalla violenza inaudita dei 19 pugni sul volto da parte di Bertrand Cantat, cantante dei Noir Desir (quelli della famosa canzone Le Vent Nous Portera che in 15 anni su YouTube ha collezionato 134 milioni di visualizzazioni), nella stanza di albergo di Vilnius, in Lituania, dove lei stava girando un film.
La serie, uscita con grande successo ad aprile sulla piattaforma streaming e firmata da Nicolas Lartigue e Anne-Sophie Jahn, nei suoi tre episodi non si limita però a raccontare solo la morte tragica della figlia di Jean-Louis Trintignant quando ancora il termine "femminicidio" non veniva utilizzato, ma aggiunge anche dei particolari su quella della moglie di Cantat, Krisztina Rády. I due si erano separati proprio nel 2003 ma la donna sostenne il cantante, da cui aveva avuto due figli, Milo e Alice, durante il processo e si rimise insieme al marito al termine della sua pena di otto anni. Il 10 gennaio 2010 però Krisztina Rády si tolse la vita, impiccandosi, nella loro casa a Bordeaux, mentre Cantat dormiva. L'autopsia confermò il suicidio senza evidenze di violenza fisica da parte di Cantat.
Ora però, il procuratore generale di Bordeaux, Eric Corbaux, particolarmente coinvolto nella lotta contro la violenza domestica, ha deciso, dopo la visione del documentario di Netflix, di riaprire le indagini archiviate già nel 2010 perché, dice, "le ricerche mi hanno permesso di trovare altre tre procedure successive aperte nel 2013, 2014 e poi 2018, archiviate senza seguito. Dopo l'esame, avendo constatato che il reportage diffuso su Netflix conteneva diverse affermazioni e testimonianze che non figuravano nei quattro dossier sopra menzionati, ho preso la decisione di riaprire questo dossier". L'avvocato di Bertrand Cantat, Antonin Lévy, ha dichiarato di non essere a conoscenza della riapertura dell'indagine.
Negli anni Cantat ha ripreso la sua attività pubblica, dal 2010 con un album e un tour con la band Détroit (il loro secondo album è uscito lo scorso dicembre), seguiti dal suo primo album da solista, Amor Fati, nel dicembre 2017. In tutti questi casi le proteste delle organizzazioni femministe hanno portato alla cancellazione di molti suoi concerti.
Ora l'ipotesi di "istigazione al
suicidio", come sostenuto dalla testimonianza anonima di un'infermiera che nel doc Netflix conferma che Krisztina Rady sia stata vittima di violenza domestica, potrebbe riportare l'ex cantante dei Noir Desir sotto processo.