Caos in Regione Campania: De Luca scappa

Napoli È un regalo grande quanto una casa quello che i grillini campani, forse nemmeno rendendosene conto, hanno fatto a Vincenzo De Luca. Nel giorno in cui lo Sceriffo doveva spiegare ai cittadini com'è che è finito invischiato nell'inchiesta per concussione per induzione a Roma, il M5S ha avuto la brillante idea di occupare il banco della presidenza del Consiglio regionale facendo così saltare la seduta. Approfittando di tutta questa «ammuina», l'ex sindaco di Salerno ha evitato, ovviamente, di presentarsi e di chiarire la sua posizione e quella del suo entourage nelle presunte manovre per addomesticare la sentenza sul congelamento della sospensione dovuta alla legge Severino. De Luca si è fatto vivo, dopo una rapida capatina al Centro direzionale, solo con un tweet e qualche riga di comunicato. Poche parole («è vergognoso l'atteggiamento dei consiglieri cinquestelle, che di fronte alla commemorazione delle vittime del terrorismo in Francia e della nostra giovane connazionale, hanno manifestato, in un consesso istituzionale, un comportamento incivile, indegno») e tutti a casa. Dopo ben quattro interruzioni la presidentessa Rosetta D'Amelio si è pure sentita male a causa dell'irruenza dei grillini che hanno provato a strapparle di mano fogli e microfoni. «Devo sospendere la seduta per la scorrettezza istituzionale di quattro folli», ha detto prima di chiedere l'intervento del 118. Anche la mozione di sfiducia è slittata perché non sono riusciti a mettere assieme il numero minimo di firme per presentarla. Stefano Caldoro su Twitter: «Questa la peggiore Campania», ha cinguettato. Il suo ex assessore, Severino Nappi, è stato ancor più tranchant: «Garantisti sì, fessi no», ha commentato. Il Pd ha fatto quadrato attorno al governatore, ma è tutta una strategia. La segreteria regionale dem vuole mettere la mordacchia a De Luca, e ha deciso di imbottire l'organo di governo del partito dei big anti-deluchiani, a cominciare dal capogruppo Mario Casillo e dal consigliere Raffaele Topo.

Sul fronte penale, sono attese per le prossime settimane le trascrizioni dei messaggi whatsapp e telegram trovati sulle sette schede cellulari sequestrate all'ex capo della segreteria politica di De Luca, Nello Mastursi.

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