"Un ballista d'acciaio": così i 5S insultavano Letta

Oggi il M5s si augura che il futuro segretario dem possa confermare l’alleanza. Eppure in passato non sono mancati attacchi a Letta dal Blog delle Stelle

"Un ballista d'acciaio": così i 5S insultavano Letta

Di cambiamenti e riposizionamenti il M5s in questi tre anni di legislatura ne ha fatti. E anche tanti. Il più clamoroso è stato riuscire a costruire un’alleanza di governo prima con la Lega, poi con Pd e sinistra e, infine, sostenere il governo Draghi anche con Forza Italia e centristi. Miracoli della politica. L’ultimo passo indietro compiuto dai pentastellati riguarda l’arrivo di Enrico Letta alla guida dei dem. Una novità, questa, che raccoglie consensi anche tra i parlamentari 5s. Strategicamente parlando, non potrebbe altrimenti. I grillini vedono nel futuro leader Pd un interlocutore affidabile per rinsaldare l'asse politico 5s-dem nel solco del lavoro di Nicola Zingaretti.

Se non fosse così, per i grillini si metterebbe male. Questi ultimi, infatti, si troverebbero soli e con un consenso elettorale, almeno secondo i sondaggi, praticamente dimezzato rispetto al successo conseguito alle Politiche del 2018. Il tutto, per di più, in un momento di difficoltà a causa di scontri al suo interno tra ortodossi e "governisti". Da Giuseppe Brescia a Sergio Battelli, sono diversi gli esponenti pentastellati che hanno già espresso soddisfazione per la scelta di Letta e parlano di "percorso comune" da proseguire insieme.

Eppure in un passato non troppo lontano i 5 Stelle non sono stati teneri nei confronti del futuro leader dem. Erano i tempi del 'vaffa', un’era politica fa. Molte cose sono cambiate da allora. Eppure ci sono testimonianze di quel passato polemico nell'archivio del Blog delle Stelle.

Come ricorda l’Adnkronos, il 10 maggio 2013 viene pubblicato un post dal titolo "Capitan Findus Letta si tiene i soldi". Nel messaggio si parla di tagli ai costi della politica. "Un mantenuto dalla politica dal 1996, Enrico Letta, ci fa lezioni di morale", si legge. Il post poi prosegue con un’altra nota polemica. "Non accettiamo lezioni da una persona che si tiene stretta i 46 milioni di euro di rimborsi elettorali del pdmenoelle, mentre il MoVimento ha rinunciato a 42, e i cui parlamentari prendono lo stipendio pieno, mentre quelli del M5s se lo sono già dimezzato".

È solo un esempio. Perché poi si va da "Le mille balle blu di Letta" con tanto di hashtag #LettaMente del 5 novembre dello stesso anno a "Letta ballista d'acciaio" di soli due giorni dopo, passando per il post "Letta mente sempre due volte". Ma lista è lunga: "Letta pidiellino ad honorem" (2 ottobre 2013), "Il ballo del pinguino di Letta con i finanziamenti pubblici ai partiti" (23 luglio 2013), "Letta, facce Tarzan" (26 giugno 2013), post nel quale l'ex premier viene apostrofato come "il Nipote di suo Zio".

Attacchi contro Letta arrivano direttamente anche da Beppe Grillo. Il cofondatore del M5s, il 12 novembre 2013, bolla Letta come "il novello Quisling italiano", ovvero "il collaborazionista norvegese al servizio dei nazisti durante l'ultima guerra mondiale": "il suo - scriveva il comico genovese - è un governo fantoccio che rappresenta gli interessi di Stati stranieri e non dell'Italia... Quisling Letta non ha fatto nulla per risollevare il Paese. Gli ordini li prende dall'estero. E' un procuratore fallimentare che deve garantire i creditori".

Non era il primo affondo di Grillo contro l’esponente dem. Il 4 ottobre 2013 il cofondatore del M5s se la prende con i "chierichetti di De Mita": "I gemelli del crack Letta&Alfano non li ha eletti nessuno, sono stati nominati da Berlusconi e Bersani, da soli non prenderebbero un voto. Hanno aumentato l'Iva, la Tares, inserito la Service Tax e probabilmente ci terremo anche l'Imu... Capitan Findus Letta sembrava Churchill, ma era solo il nipotino di suo zio (Gianni) e di suo nonno adottivo (Napolitano)".

Come non ricordare il post del 9 agosto 2013 dal titolo "Porcellum e Superporcellum", accompagnato da un fotomontaggio che vede Roberto Calderoli e Letta raffigurati come maiali. Il 25 aprile del 2013 Grillo assicurò:"Con questi non ci mescoleremo mai". In questo modo il garante 5s rispose all'appello rivolto dall'allora premier incaricato ai capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi durante le consultazioni alla Camera "scongelasse" la sua presenza in Parlamento.

Di tempo ne è passato.

Per il M5s il nemico di ieri sarà l’alleato di domani. Invitabile per poter contare qualcosa sullo scacchiere politico. Non sempre, però, l’unione fa la forza. Ci si chiede come prenderanno questa ennesima svolta i duri e puri pentastellati che sono ancora nel Movimento.

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