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"Caro vecchio amico...". Le parole tra Bossi e la Segre

Segre e Bossi si sono incontrati questa mattina in Transatlantico e hanno parlato del giorno della memoria

"Caro vecchio amico...". Le parole tra Bossi e la Segre

Nel giorno della memoria (27 gennaio) il Senatur Umberto Bossi ha voluto ricordare la storia di un suo cugino, vittima di intolleranze, e lo ha fatto con la senatrice a vita Liliana Segre. Secondo quanto riferito dall'agenzia Agi, i due si sono incontrati questa mattina in Transatlantico, e l'ex leader della Lega, arrivato ieri da Varese per votare il presidente della Repubblica, è andato incontro alla senatrice.

Il dialogo tra Bossi e Segre

Bossi e la Segre hanno percorso un tratto di strada assieme. Il primo ha approfittato dell'occasione per ricordare quanto accaduto ad un suo parente, vittima di intolleranza. "Caro vecchio amico nessuno ricorda più le vecchie storie", è stata la risposta della senatrice a vita. In occasione della Giornata della Memoria questa mattina Liliana Segre ha partecipato alla cerimonia tenuta dai presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati, che hanno deposto delle corone di fiori in Largo 16 ottobre 1943 al ghetto di Roma. "Non può essere una giornata sola per nessuno, ma potete immaginare il giorno della memoria, quando tutti i giorni sono il giorno della memoria, per chi quella strada l'ha percorsa, per chi ha visto, per chi ha sentito, per chi ha fatto un passo dopo l'altro, una gamba dopo l'altra nella marcia della morte", ha dichiarato la senatrice a vita durante il suo intervento. "Tutte le cose che spariranno con me, come stanno sparendo una dopo l'altra perché siamo sopravvissuti anche alla vita dopo. Ma ad un certo punto i conti tornano", ha aggiunto. "Ogni volta che c'è il giorno della Memoria e c'è grande interesse, io credo che sia dal 28 in poi che bisogna ricordare" ha concluso.

Le parole di Mattarella e Draghi

In occasione del Giorno della Memoria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato l'irruzione delle truppe russe nel campo di Auschwitz. "Si spalancarono di fronte ai loro occhi le porte dell'Inferno. Nel cuore dell'Europa si era aperta una voragine che aveva inghiottito secoli di civiltà, di diritti, di conquiste, di cultura", ha dichiarato il capo dello Stato."Una delirante ideologia basata su grottesche teorie di superiorità razziale aveva cancellato, in poco tempo, i valori antichi di solidarietà, convivenza, tolleranza e perfino i più basilari sentimenti umani: quelli della pietà e della compassione. La storia aveva subito, in meno di un ventennio, un tragico stravolgimento", ha aggiunto.

"La giornata della Memoria, che si celebra oggi in tutto il mondo, non ci impone solamente di ricordare i milioni di morti, i lutti e le sofferenze di tante vittime innocenti, tra cui molti italiane. Ma ci invita a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza", ha concluso.

"Oggi ricordiamo l'orrore dell'antisemitismo e rinnoviamo il nostro impegno collettivo a contrastare ogni tentativo di cancellare la memoria.

Ricordare è impegno per il presente, fondazione per il futuro", ha commentato il premier Mario Draghi.

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