
Un pregiudizio colpevolista, dimostrato pubblicamente prima ancora di leggere le carte dell'inchiesta: è questa la contestazione che il centrodestra ha mosso ieri a Montecitorio alla nomina del Pd Federico Gianassi come relatore del procedimento d'accusa contro i ministri Carlo Nordio (nella foto) e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, che la Procura di Roma vuole portare a giudizio per il caso Almasri. Nella prima seduta della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera è stato il deputato di Fratelli d'Italia Dario Iaia, a nome dell'intera maggioranza, ad andare all'attacco del colpo di mano con cui è stato designato Gianassi. A scegliere Gianassi è stato il presidente della Giunta, Devis Dori, anche lui in quota all'opposizione (è un deputato di Avs). La nomina di Gianassi contrasta con le prassi da sempre in uso, che prevedono che il relatore sia dello stesso schieramento degli indagati di cui si discute la sorte. Ma per Iaia a rendere inaccettabile la sua nomina sono soprattutto le dichiarazioni che lo stesso Gianassi ha reso in passato e che dimostrano come la sua convinzione sia già chiara: i tre esponenti del governo devono venire processati e possibilmente condannati. Per il centrodestra Gianassi sarebbe dunque incompatibile col ruolo di relatore, e per questo è stato chiesto al presidente Dori di rivedere la sua decisione. Dori ha respinto la richiesta, rivendicando la sua piena libertà di scelta del relatore, e dando il via a un percorso a tappe ravvicinate che segnerà anche mediaticamente la ripresa dei lavori parlamentari, con le opposizioni pronte a fare dell'impeachment di Nordio, Piantedosi e Mantovano una propria bandiera. Il primo appuntamento è per il 10 settembre, quando Gianassi presenterà alla Giunta la sua relazione introduttiva, in cui dovrebbe segnalare già se esistono i motivi per rifiutare l'autorizzazione a procedere, ovvero il riconoscimento che i ministri consegnando il generale alla Libia anzichè alla Corte dell'Aja hanno agito per un "preminente interesse pubblico": ma è facile prevedere cosa dirà Gianassi. La seduta successiva sarà dedicata alle autodifese dei tre inquisiti, che potranno presentarsi fisicamente in Giunta o presentare memorie difensive. Nordio, almeno finora, sarebbe intenzionato a non presentarsi, mentre Piantedosi sta ancora valutando il da farsi. Vista la piega che sta prendendo la vicenda, è possibile che i tre inquisiti non vogliano consentire alle opposizioni di trasformare le sedute della giunta in un palcoscenico dove allestire una sorta di processo politico al governo. Il 23 settembre sono previste la discussione generale del caso e la presentazione della relazione conclusiva di Gianassi che proporrà sicuramente alla Giunta di dare l'okay al processo. Ma altrettanto sicuramente la sua proposta verrà bocciata dalla maggioranza.
A quel punto il presidente Dori dovrà giocoforza nominare un nuovo relatore, stavolta nelle file del centrodestra: le cui conclusioni saranno poi sottoposte direttamente all'aula di Montecitorio senza più passare per la Giunta.