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Caso Chieti, lascia il legale. "Troppe interferenze"

L'avvocato della coppia: "I genitori rifiutano ogni proposta". E Nordio non esclude un intervento

Caso Chieti, lascia il legale. "Troppe interferenze"
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Nuovo colpo di scena nel caso dei bambini della casa del bosco di Palmoli: l'avvocato della famiglia, Giovanni Angelucci, ha deciso di rimettere il mandato. Una scelta drastica, maturata di fronte all'ennesima chiusura dei genitori verso qualsiasi soluzione concreta per il rientro dei figli, ancora oggi collocati in casa famiglia. "Mi sono visto costretto ad una simile scelta estrema" scrive Angelucci.

La frattura con i genitori emerge chiaramente davanti al rifiuto sistematico di tutte le opzioni concrete per rispettare le indicazioni dei servizi sociali e del Tribunale per i Minorenni. Per tentare il ritorno dei bambini, il Tribunale aveva infatti chiesto lavori di ampliamento del rudere: un bagno vero e una stanza in più, indispensabili per rendere l'abitazione idonea all'accoglienza dei minori. I servizi sociali avevano concordato, infatti, un piano operativo con la famiglia: ristrutturazione dell'immobile, adeguamenti igienico-sanitari, controlli medici sui minori. Ma l'accordo si è infranto davanti a ulteriori resistenze della coppia.

"Avrei dovuto incontrare Nathan per eseguire insieme il sopralluogo di un'abitazione messa a disposizione a titolo gratuito da un imprenditore di Ortona. Tale soluzione si aggiungeva a quella proposta dal sindaco Masciulli. Tuttavia nessuna delle due ipotesi pare andasse bene ai coniugi", afferma l'ex avvocato.

Già lo scorso anno, dopo l'intossicazione da funghi dei bambini, il Comune aveva offerto gratuitamente una casa dove la famiglia avrebbe potuto soggiornare in sicurezza. Anche allora, la coppia aveva rifiutato. Ad oggi quella proposta è ancora valida, come afferma il primo cittadino: "Mettiamo a disposizione un fabbricato a circa 3 km dalla loro proprietà". Ma non è l'unico, la solidarietà intorno alla famiglia è stata molta: anche un privato cittadino ha proposto un alloggio gratuito per la famiglia. Non solo: una ditta avrebbe svolto la ristrutturazione del rudere a proprie spese.

"Avrei dovuto raccogliere un'altra firma da Nathan per procedere con la ristrutturazione straordinaria dell'immobile, ma simili lavori sarebbero stati per loro troppo invasivi ed impattanti" - prosegue Angelucci - "peraltro, un geometra del posto si era recato presso la casa del bosco insieme ad un rappresentante della ditta SSAAP San Salvo Appalti S.p.A., disposta a eseguire i lavori a proprie spese". Tutte le offerte respinte hanno portato Angelucci a fare un passo indietro: "I predetti passaggi logistici e tecnici erano imprescindibili per predisporre un ricorso valido per il ritorno dei bambini. Senza di essi non avrei potuto impostare una difesa seria e completa". A difendere la famiglia ora sono altri due legali, Marco Femminella e Danila Solinas del foro di Chieti. A intervenire è anche il ministro Nordio che torna sulla vicenda dopo aver chiesto accertamenti: "Se emergessero profili di rilievo disciplinare eserciterei i poteri conferiti dalla legge", dichiara.

Sono giorni d'attesa ma il fatto resta: per i genitori sembrerebbe impossibile scendere a compromessi. "Io invito la famiglia ad avere un atteggiamento di maggiore collaborazione - conclude il sindaco - così da consentire il ricongiungimento con i figli".

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