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La Cassazione conferma il divieto di espatrio per Silvio Berlusconi

La Suprema Corte: "Berlusconi si trova in espiazione di una pena detentiva, anche se con una modalità che prevede un trattamento extracarcerario"

La Cassazione conferma il divieto di espatrio per Silvio Berlusconi

Confermato, dalla Cassazione, il divieto di espatrio per Silvio Berlusconi. Motivo? "Si trova in espiazione di una pena detentiva, anche se con una modalità che prevede un trattamento extracarcerario". A scriverlo è la Suprema Corte nella sentenza 1610 depositata oggi che ha respinto il ricorso dei legali dell'ex premier. Con questo verdetto, i supremi giudici hanno convalidato l’ordinanza del Tribunale di Milano che lo scorso 25 febbraio aveva respinto la richiesta di Berlusconi di poter liberamente "recarsi in ogni altro paese dell’Unione Europea senza bisogno di alcuna autorizzazione specifica" e di "recarsi a Dublino", nel marzo del 2014 "per il congresso del Ppe". Inoltre, rileva la Cassazione che è "incontroverso" che nei confronti di Berlusconi sia stata emessa "una condanna penale" e l’affidamento in prova al servizio sociale non è "una misura alternativa alla pena, ma una pena essa stessa".

Silvio Berlusconi, se ritiene che il divieto di espatrio al quale è soggetto contrasti con le norme comunitarie sulla libertà di movimento dei cittadini dell’Unione Europea, può sollevare la questione con "ricorso amministrativo al Ministro per gli affari esteri o al Tribunale amministrativo regionale", scrive la Cassazione spiegando al leader di Fi che, se non condivide la legge italiana che preclude l’espatrio a chi sta espiando una condanna, "è quella la sede" in cui potrà essere valutata la "compatibilità" tra le diverse norme.

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