Il Cav contro la manovra: l'unica ricetta è la flat tax

Berlusconi: "Con la sinistra facciamo le riforme ma restiamo all'opposizione". E ai giovani azzurri promette la riscossa: "Finalmente a febbraio torno libero"

Il Cav contro la manovra: l'unica ricetta è la flat tax

Concavo sulle riforme e sul Quirinale, convesso sull'economia. Ma siccome il Nazareno ha un prezzo da pagare in termini di consensi perché passa l'immagine di una Forza Italia «complice» di Renzi, Berlusconi ribadisce: «Siamo con convinzione all'opposizione». Lo dirà anche in un videomessaggio di auguri agli italiani in cui assicura di voler «rifondare il centrodestra», registrato ieri sera che andrà in onda prima di Natale.

Concetto ribadito pure in occasione dell'ennesima telefonata in Calabria ai giovani azzurri: «Con questa sinistra andiamo d'accordo per le riforme istituzionali che sono le nostre del 2005 e che loro hanno abrogato con un referendum nel 2006 - ricorda -. Votare insieme queste riforme non significa confondere i ruoli, noi siamo all'opposizione e alternativi a questa sinistra».

Alternativi per quanto riguarda la politica economica e i metodi usati da Renzi. Sul pasticcio della recente legge di stabilità, il Cavaliere attacca: «Alla Camera hanno votato una legge incredibile già votata al Senato e che si pensava potesse essere conosciuta. Invece il governo è stato capace di fare una cosa incredibile e cioè far votare a Montecitorio una legge di cui non si conosce nulla». Bocciatura, quindi. Anche se, in ossequio al Nazareno e al futuro accordo sul capo dello Stato, una mano al governo Berlusconi l'ha data, facendo rientrare in Senato gli azzurri e garantendo così il numero legale. Ma la battaglia per il Colle è troppo importante per correre il rischio di esserne esclusi e di trovarsi un presidente della Repubblica ostile. Ma il Cavaliere ha già ricevuto ampie e pubbliche rassicurazioni dal premier che verrà utilizzato il metodo della concertazione.

Tuttavia il pollice verso rimane anche perché «Stiamo attraversando un periodo difficile con una crisi difficilissima che non accenna a risolversi - dice l'ex premier -. Siamo al terzo governo di sinistra non eletto dagli elettori che alla Camera si regge su 148 deputati giudicati incostituzionali dalla Consulta e al Senato è retto da 32 senatori eletti con il centrodestra per opporsi alla sinistra e che ora fanno da stampella al governo».

La ricetta giusta, lontana mille miglia da quella di Renzi, è il vecchio cavallo di battaglia: «La flat tax è l'unico modo per rilanciare lo sviluppo. Ed è quanto mai necessario applicare la ricetta liberale basata su tre principi: meno tasse, meno tasse, meno tasse. Meno tasse sulle famiglie per rilanciare i consumi, meno tasse sulle imprese perché possano produrre di più e tornare ad assumere ed investire, nessuna tassa sulla casa perché per noi la casa è sacra».

Quindi arriva la promessa della riscossa: «Da febbraio torno libero e alla guida di Fi per trasformare la maggioranza numerica dei moderati in maggioranza politica in grado di vincere tutte

le elezioni. Potrò viaggiare per l'Italia ed una delle prime tappe sarà la Calabria». Cosa che adesso gli è impedita «per colpa di una sentenza infondata. Mi hanno tolto i diritti politici e condizionato la mia libertà».

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