L'obiettivo è riaccendere la scintilla di una comunità, motivare le truppe e trasmettere il senso di un'antica militanza ai ragazzi accorsi a Giovinazzo. E così due ex compagni di scuola e di battaglie politiche come Antonio Tajani e Maurizio Gasparri dal palco si rimandano la palla e rievocano i tempi lontani, la loro vita «alternativa alla sinistra» e la necessità di fare politica alla vecchia maniera, ascoltando le persone ed essendo presenti sui territori.
«Non si illudano giornaletti, chiacchieroni e menagrami che Forza Italia sparisca: questo non accadrà» promette Tajani. «Dobbiamo guardare al futuro con ottimismo. Io non credo nel partito unico, non ci crede Berlusconi né nessuno di noi. Non perché non credo nell'alleanza di centrodestra, ma perché ogni forza è diversa. E poi alle elezioni il centrodestra prende più voti di un partito unico».
Tajani nella sua critica al governo fa ricorso a due concetti molto semplici: il realismo e la dignità. «La gente del Sud non vuole la carità dello Stato, guai a togliergli la dignità e l'orgoglio. Per il reddito di cittadinanza e l'abolizione della Fornero non ci sono i soldi, a meno che non vogliano toccare le pensioni delle Forze dell'ordine e affamare gli altri. Non si può fare». E poi l'appello rivolto a Silvio Berlusconi: «L'Italia ha bisogno di lui per questo cercheremo di convincerlo a candidarsi alle prossime Europee al Sud. Avere Berlusconi in lista e non averlo non è la stessa cosa». In ogni caso per Forza Italia arriva la svolta: Giovedì stabiliremo le regole dei congressi».
Le ospiti d'onore della giornata sono le capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini. Entrambe scelgono di parlare non solo alla testa ma anche al cuore della platea con due interventi appassionati. «Non dobbiamo cadere nella trappola del pensiero negativo, del disfattismo, della paura dei sondaggi, insomma non commettere gli errori del Pd - dice la Gelmini- se loro pensano sempre alle alchimie, alle fusioni, alle scissioni, noi dobbiamo fare un bagno di umiltà e tornare con forza in mezzo alla gente e ascoltare». Poi un messaggio a Salvini: «Noi non ce l'abbiamo con gli amici della Lega. Vogliamo però ricordare che quando governavano con noi le cose si facevano. A governare con i Cinquestelle le cose non si fanno. Al limite si annunciano». Anna Maria Bernini arringa i giovani con veemenza e invita tutti a tenere la schiena dritta, a riprendere la connessione sentimentale con il Paese, a combattere un «governo Arlecchino che cita 76 volte nel suo contratto la parola pubblico» e a dire no alla «rendita parassitaria del reddito di cittadinanza grazie al quale corriamo il rischio che i poliziotti che rischiano la vita guadagnino come i giovani sussidiati». E poi, ricordando il decennale del fallimento di Lehman Brothers invita l'esecutivo a «non scherzare con la crisi».
Nel grande caleidoscopio di voci delle kermesse pugliese - dove spicca «the voice» Simone Baldelli che diverte con l'imitazione del premier Conte - si fanno notare gli interventi arrabbiati di Galeazzo Bignami, di Giandiego Gatta e Federica De Benedetto che chiedono di rivoluzionare il partito.
Ma anche la provocazione di Laura Ravetto che stufa dei troll pentastellati, invita Forza Italia a «diventare il primo partito sul web e movimentare la rete». Ricordando che «siamo tutti figli dell'uomo che ha inventato la comunicazione politica moderna».
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