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Il centrodestra chiede la testa del premier "È responsabile del disastro sanitario"

Salvini: "Silenzi e bugie per mesi". Fi: "Grave che gli atti siano stati nascosti"

Il centrodestra chiede la testa del premier "È responsabile del disastro sanitario"

Dopo la pubblicazione dei verbali contenenti i pareri del Comitato tecnico scientifico l'opposizione passa all'attacco. Le critiche si appuntano su due rilievi: il parere del 3 marzo a favore dell'estensione della zona rossa ai focolai bergamaschi di Alzano lombardo e Nembro e la raccomandazione, arrivata due giorni prima del lockdown, di procedere a chiusure differenziate, concentrandosi sulla Lombardia e sulle altre province più colpite.

«Se contro il parere del Comitato tecnico scientifico, Conte ha sequestrato 60 milioni di italiani sarebbe criminale», attacca Matteo Salvini. «Ora emerge, dopo mesi di silenzi e di bugie, che il governo prima non chiuse le zone rosse come richiesto, e dopo chiuse tutta Italia senza un valido motivo. Se io vado a processo per aver ritardato di qualche giorno lo sbarco di qualche immigrato, Conte e compagni dovrebbero rispondere del sequestro di milioni di italiani e di un disastro sanitario, sociale ed economico senza precedenti». Un duro attacco arriva anche da Roberto Calderoli. «Il governo invece di attuare i suggerimenti del Cts ha perso diversi giorni e ha aperto la strada alla disastrosa pandemia che ha travolto la provincia di Bergamo con migliaia di morti». Sulle barricate si schierano anche Forza Italia e Fratelli d'Italia. «Serve un immediato chiarimento da parte del governo», chiede Anna Maria Bernini. «È grave che gli atti relativi non siano stati ancora desecretati e siano usciti per altre strade. Palazzo Chigi deve spiegare inoltre un giallo sconcertante, ossia perché il documento del Cts non sia mai arrivato nelle mani del premier». Per l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, «il verbale dà atto che per noi la zona rossa andava fatta, avevamo visto che gli ultimi due giorni, il 2 e il 3 marzo, il numero dei contagi era crescente e quindi le misure che si erano adottate il primo non erano così efficaci». «Per mesi il governo si è nascosto dietro i pareri del Comitato tecnico scientifico per giustificare il suo operato» attacca l'azzurra Roberta Toffanin, «Conte ha molto da chiarire di fronte al Paese». Francesco Paolo Sisto accende i riflettori sulla questione del Meridione. «Quel Comitato che è stato osannato a mo' di oracolo e che sembrava avere in mano le sorti dell'Italia, in realtà non si è mai espresso nel senso di una chiusura totale del Paese. Il governo, per ragioni tutte da chiarire, ha scelto di penalizzare in maniera drammatica il Sud. Per quale motivo?». Marco Marin richiama Conte al dovere della massima trasparenza. «Conte, presidente del Consiglio due volte nominato e mai eletto, ha il dovere di coinvolgere e spiegare al parlamento le decisioni prese e quelle che si prenderanno. Gli italiani, così come i rappresentanti da loro eletti, hanno il diritto di sapere la verità». «Non avremo mai la controprova - lamenta Carlo Fidanza, capo delegazione di FdI al Parlamento Ue - ma probabilmente una decisione più tempestiva sulla zona rossa avrebbe potuto evitare migliaia di morti e limitare i contagi nella zona più martoriata.

Perché non si è dato seguito a quanto richiesto da Regione Lombardia e dal Comitato Tecnico-Scientifico? Perché le valutazioni sono state assunte come dogmi incontestabili in alcuni casi e completamente ignorate in questo? Chi ha sbagliato si assuma le sue responsabilità e faccia mea culpa, senza continuare a giocare allo scaricabarile».

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