Centrodestra al lavoro Tagli alla spesa pubblica per finanziare la flat tax

Fi e Lega preparano una loro risoluzione al Def che prevede pure l'addio alla Fornero

Centrodestra al lavoro Tagli alla spesa pubblica per finanziare la flat tax

«Bruxelles vuole nuove tasse, noi presenteremo una manovra alternativa fondata sul contrario: meno tasse. E a Bruxelles saranno contenti perché tutti sono contenti se l'Italia cresce». Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha sintetizzato in questi termini il programma economico di un ipotetico (perché a oggi non c'è certezza sulla sua nascita) governo di centrodestra.

Come ha chiosato il numero uno del Carroccio, «stiamo lavorando: entro aprile, qualunque sia il governo, c'è una manovra economica da preparare». Il busillis è proprio questo: le consultazioni del presidente della Repubblica per la formazione di un nuovo esecutivo inizieranno, come pare, il 2 aprile. Troppo tardi perché il 10 del prossimo mese si giunga alla stesura di un Documento di economia e finanza in grado di recepire al suo interno le ricette macroeconomiche del centrodestra quando e se si insedierà a Palazzo Chigi. L'enigma viene svelato da Renato Brunetta, mentore economico di Forza Italia e strenuo sostenitore della necessità che i moderati formino il prossimo esecutivo. «La coalizione di centrodestra sta lavorando alla stesura di una risoluzione al Def nella quale verrà presentato un quadro programmatico che quantifica gli obiettivi di politica economica del centrodestra, nonché il quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica che originano dalle proposte presentate in campagna elettorale», ha dichiarato rivelando che questa petizione di principi sarà aggiunta «al quadro tendenziale (quello a legislazione vigente) al quale sta lavorando il Tesoro e poterlo presentare in Parlamento nel rispetto del calendario europeo di bilancio».

I lettori del Giornale conoscono bene le proposte che sarebbero sostenute da un esecutivo di questo tipo: l'introduzione della flat tax, l'abolizione della riforma Fornero, la riduzione della pressione fiscale in generale, e misure di sostegno alla povertà e le misure di sostegno alle imprese. Per finanziare la rivoluzione fiscale dell'Irpef con l'introduzione di un'aliquota unica sarebbe avviata una procedura straordinaria di chiusura del contenzioso fiscale la cui porta sarà tanto maggiore quanto minore sarà l'aliquota decisa dalla coalizione. La flat tax (al 23% nella versione di Forza Italia, al 15% la proposta della Lega) necessita di almeno una sessantina di miliardi, cifra evocata ieri dal neosenatore leghista Armando Siri. Il resto delle coperture andrebbe trovata puntando su una spending review sul modello-Cottarelli, puntando principalmente sul disboscamento delle tax expenditures, cioè degli sconti fiscali piazzati quo e là. Come ha evidenziato lo stesso Brunetta, si dovrebbe puntare anche su altre politiche tipo «le privatizzazioni di società controllate pubbliche e il piano di dismissione del patrimonio pubblico».

Il centrodestra intende inoltre dare anche corso all'immediato pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti della pubblica amministrazione, anche mediante l'emissione di titoli di Stato di piccolo taglio (i mini-Bot del neodeputato leghista Claudio Borghi). L'economista Alberto Bagnai, entrato a Palazzo Madama con il Carroccio, aveva evidenziato la necessità di adottare «un piano di investimenti pubblici».

Anche questa è una previsione del programma da attuarsi con le risorse liberate dalla flat tax. E se Bruxelles si arrabbiasse? «L'Unione europea aspetterà il nuovo governo», conclude Brunetta predicando calma e sangue freddo.

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