Lorenzo Pregliasco di YouTrend analizza le previsioni sulle elezioni politiche del 25 settembre alla luce della costituzione di quello che viene chiamato «Terzo Polo».
Cosa ci dobbiamo aspettare in termini di performance elettorale dalla lista che correrà in maniera unitaria dopo l'accordo tra Matteo Renzi e Carlo Calenda?
«C'è di sicuro un'attenzione mediatica - la definire curiosità - sulle reali potenzialità del Terzo Polo. Ieri è stato pubblicato un sondaggio di Fabrizio Masia (Emg, ndr) che dava Renzi e Calenda attorno al 6%. Per quel che riguarda noi, ne abbiamo condotto uno per Sky secondo cui sarebbero arrivati al 5%. Non c'è molto da stupirsi: si tratta di due formazione politiche che venivano sondate attorno al 2% l'una».
Si fa un gran parlare del fatto che il Terzo Polo possa rubare voti al centrodestra: vi risulta?
«In questo momento non sembra che ci siano grossi flussi di elettori dal centrodestra verso il Terzo Polo. Qualora dovessero avere luogo, gli spostamenti dovrebbero restare nel novero di uno - due punti percentuali. Chiaro che la presenza di figure che provengono dal centrodestra può suggerire la possibilità che qualche elettore venga attratto».
Il Terzo Polo potrebbe mettere i bastoni tra le ruote alla ventilata vittoria del centrodestra?
«Guardi, è prevista per oggi la pubblicazione di un nostro studio. Nel momento in cui il Terzo Polo dovesse raggiungere il risultato massimo che viene ipotizzato dai media oggi, ossia il 10%, non riuscirebbe comunque a mettere in discussione la vittoria del centrodestra, che avrebbe ancora un largo vantaggio in termini di seggi. Aggiungo che con il 10% per il Terzo Polo sarebbe comunque difficile conquistare collegi uninominali».
Quali sono i temi su cui si stanno concentrando gli italiani per la scelta che saranno chiamati a compiere il prossimo 25 settembre?
«A prevalere sono le questioni economico-sociali, e dunque inflazione, energia, bollette, salari e così via. Lo abbiamo constatato con un altro studio che abbiamo condotto per Sky. C'è una questione che potrebbe avere una certa importanza per il Sud del Paese: il reddito di cittadinanza. C'è la possibilità, infatti, che durante la campagna elettorale più di qualche attore politico proponga di modificarlo o di eliminarlo del tutto. Il che potrebbe comportare qualche mutazione nell'opinione degli italiani che abitano in quelle zone. Credo che possa essere un banco di prova pure per il Movimento 5 Stelle, considerando come il reddito di cittadinanza sia uno dei pochi elementi identitari rimasti ai grillini».
Tra le
priorità percepite dagli italiani non ci sono la pandemia da Covid19 e la questione internazionale?«No, in questo momento no. Come premesso, sono le questioni economico-sociali ad avere l'attenzione degli italiani».
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