Rilanciare l'unità del centrodestra nelle prossime elezioni regionali e comunali. E ripartire da questi appuntamenti - che si susseguiranno per tutto il 2019 con date differenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Piemonte e Sardegna - per dimostrare che la coalizione presentatasi agli elettori è l'unica capace di dare al Paese una guida coerente.
Dopo l'incontro di giovedì tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, in settimana tornerà a riunirsi il tavolo sulle candidature regionali. Il leader della Lega venerdì in Sardegna vorrebbe annunciare il suo candidato che potrebbe essere il senatore Christian Solinas di Lega-partito Sardo d'Azione (anche se sotto traccia qualcuno continua a sussurrare il nome del presidente della Federtennis, Angelo Binaghi). In Basilicata Giuseppe Moles ha presentato una lista di tre nomi tra cui l'editore de La Verità, Nicola Benedetto. Quest'ultimo domani presenterà la sua lista insieme a Gaetano Quagliariello. Altro nome che circola è quello del generale della Finanza in pensione Vito Bardi. In Piemonte sempre in pole position Alberto Cirio, ma manca l'accordo tra gli alleati. In Calabria ormai certa la candidatura di Mario Occhiuto. In Abruzzo, invece, Fratelli d'Italia potrebbe puntare su Marco Marsilio, senatore romano di origini abruzzesi, anche se in realtà sono stati proposti molti nomi di imprenditori, medici e docenti universitari. In Abruzzo, peraltro, il fenomeno delle sliding doors tra partiti del centrodestra è molto sentito.
In questo senso, in un discorso proiettato soprattutto sulle dinamiche parlamentari, Salvini a Palazzo Grazioli ha promesso che non accoglierà transfughi forzisti nelle proprie file. La Lega oltre che sulla Sardegna sta lavorando in profondità sul territorio per aggiudicarsi l'Emilia Romagna e realizzare uno storico ribaltone. Un sondaggio Euromedia Research e Piepoli per «Porta a Porta» dà la Lega al 36%, il Pd al 22,85 e il M5S al 22,8. La candidata prescelta è la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, molto vicina a Salvini e molto efficace dal punto di vista mediatico, già candidata sindaco di Bologna nel 2016.
Al netto della trattativa per le Regionali e di alcune suggestioni che circolano a Montecitorio - da giorni si dice che trenta parlamentari dei Cinquestelle sarebbero pronti ad avvicinarsi a Salvini - Forza Italia continua a mettere in campo iniziative per rilanciare la sua azione sul territorio, motivare gli eletti e ritrovare un canale di dialogo con gli elettori. Con un obiettivo: restare sopra il 10% alle prossime Europee. Ieri a Catania il sindaco Salvo Pogliese ha riunito i suoi stati generali del partito a cui hanno preso parte Antonio Tajani, Annamaria Bernini e Mariastella Gelmini. Un appuntamento in cui non è mancato qualche elemento di garbata polemica verso Gianfranco Miccichè per la sua linea sull'immigrazione e sulla nave Diciotti, linea per la quale in quei giorni caldi era entrato in rotta di collisione con Salvini.
E' chiaro che in questo momento di difficoltà per Forza Italia è importante tenere vivo il confronto interno, oltre che confrontarsi con l' «Altra Italia», ovvero con le liste civiche e le categorie.
L'ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, ad esempio, ieri ha radunato a Milano parlamentari, sindaci, consiglieri regionali e consiglieri comunali di tutta Italia, costretti a convivere con la concorrenza sul territorio della Lega per motivarli e definire insieme iniziative. Perché se è vero, come dice Maurizio Gasparri, che «l'unione del centrodestra è più forte dei contratti tra forze diverse», Forza Italia in questa fase ha bisogno innanzitutto di ritrovare e rilanciare se stessa.
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