È bastato un post sul blog di Beppe Grillo per scatenare la polemica all'interno del Movimento 5 Stelle, spaccato tra le sue diverse anime sull'interpretazione di quel "liberi tutti" arrivato dall'alto e che ha di fatto concesso ai senatori di votare sul ddl Cirinnà in base alla propria coscienza, senza l'obbligo di adeguarsi a una linea comune.
Un passo che, scrive questa mattina La Stampa, non sarebbe piaciuto alla stragrande maggioranza del gruppo grillino in Senato, che può contare in totale su 35 uomini. Cinque di questi, si legge, erano in difficoltà sul voto relativo alla questione della stepchild adoption. Ragion per cui il post di Grillo è arrivato, per tener conto delle differenze interne al Movimento.
Il post del "liberi tutti", lamenta Alberto Airola, è "l'esatto contrario della linea storica del Movimento, secondo la quale l'eletto è solo un
portavoce". E una senatrice accusa: "Ormai siamo identici al Pd".Ma Grillo ha dovuto considerare il fattore geografico. E per una compagine che è molto forte al Centro e Sud Italia, non tenere conto del sentimento di quanti lo votano non è pensabile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.