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Una coda di dinosauro (da 100mila dollari) fa scoppiare la guerra tra Messico e Marocco

Il reperto messo all'asta per finanziare il post sisma. L'ira di Rabat: è falso

Una coda di dinosauro (da 100mila dollari) fa scoppiare la guerra tra Messico e Marocco

Il Messico sta affrontando le difficoltà e le sfide della ricostruzione. 110.000 vittime, più di 220 morti, migliaia di milioni di perdite: questo il bilancio del terremoto che, a settembre 2017, ha colpito Città del Messico. Il sisma è stato devastante. Francisco Gonzàlez, presidente della Bbva (il primo istituto finanziario in Messico), durante la sua visita alle aree colpite, aveva promesso una donazione di 10 milioni di dollari per ricostruire le scuole dopo il sisma. Ma ora, tra Marocco e Messico, è polemica. Il motivo? Una coda di dinosauro. A metà gennaio, la casa d'aste messicana Morton è riuscita a vendere all'asta la coda di dinosauro, dalle dimensioni impressionanti: lunga quattro metri, 180 chilogrammi di peso. La coda, proveniente dal Marocco, è stata battuta per 1.800.000 pesos (circa 96.000 dollari). Il reperto è stato catalogato dalla casa d'aste Morton. Parte della vendita serve per finanziare il progetto della Bbva Bancomer Foundation per ricostruire le scuole danneggiate dai terremoti. L'evento, come riporta El Pais, è stato festeggiato come un successo. Come ricorda Reuters, si tratta della coda di un Atlasaurus, risalente a circa 165 milioni di anni fa, proveniente dalla famiglia dei Brachiosaurus. Il primo esemplare di questo sauropode sarebbe stato rinvenuto vicino all'Atlante in Marocco. Tuttavia, trattandosi di un reperto marocchino, il Marocco si è espresso sulla coda: a poco meno di una settimana dalla vendita, le autorità marocchine hanno messo in dubbio l'autenticità del fossile. Il fossile è stato il protagonista di un'asta, ma il governo marocchino dice che il pezzo potrebbe essere falso: le autorità marocchine hanno sottolineato che «ufficialmente non ci sono stati scavi nella regione dell'Atlante per decenni» e hanno dichiarato che, se davvero si trattasse di un pezzo originale del Marocco, il reperto non avrebbe certamente avuto il permesso di lasciare il paese in modo legale. Infatti, il Marocco dichiara: «La direzione di Geologia non ha dato alcuna autorizzazione all'esportazione di esemplari considerati valore patrimoniale, in particolare di fossili». Dopo la pubblicazione delle dichiarazioni del governo marocchino, Eduardo López Morton, (il manager della omonima casa d'asta), ha dichiarato di non aver ancora avuto alcun contatto con l'ambasciata marocchina in Messico o con qualsiasi altra agenzia ufficiale. In ogni caso, prima della vendita, la galleria proprietaria del fossile, aveva presentato una relazione dettagliata. Il dinosauro a cui apparteneva la coda, sarebbe stato lungo più di 18 metri, alto nove metri, con un peso superiore alle 22 tonnellate.

Sia l'ambasciata marocchina in Messico che la Bbva Bancomer Foundation non hanno voluto rilasciare dichiarazioni e Pietra Gallery non ha ancora risposto alle domande di El Pais. Sicuramente, il governo marocchino vorrà indagare. Vera o falsa, questa coda ha innescato un putiferio.

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