Coltorti (M5S) sui migranti: "In Eritrea ed ​Etiopia non si sta male"

Il senatore del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti sta suscitando in questi giorni l'indignazione di molte persone, dopo aver pubblicato un post su Facebook in cui dichiara che le condizioni di vita in Eritrea ed Etiopia non sono così male.

Coltorti (M5S) sui migranti: "In Eritrea ed ​Etiopia non si sta male"

Stanno facendo discutere in queste ore le parole del senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti, qualche mese fa potenziale candidato a ricoprire il ruolo di ministro delle Infrastrutture al posto di Danilo Toninelli, che sulla sua pagina Facebook ufficiale si è lasciato andare ad una lunga dissertazione sulla questione migranti ed in particolare sulla vicenda della nave Diciotti, che da giorni ormai sta tenendo banco su tutti i giornali. Il parlamentare grillino, geologo ed ex professore di geomorfologia presso l'Università di Siena, ha infatti commentato una dichiarazione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito alla questione, affermando: "Una “delusa” del Movimento mi ha comunicato che i profughi ospitati sulla “Diciotti” provengono in larga parte da Eritrea ed Etiopia. Mi ha detto che in Libia ci sono dei “campi di concentramento” dove sono stipate migliaia di persone e dove spesso le donne subiscono violenze di ogni tipo. Conosco l’Eritrea e l’Etiopia perché ci ho lavorato. In nessuno di questi due paesi ci sono situazioni aperte di conflitto ed anzi le condizioni di vita non sono così male. C’è lavoro per tutti anche se c’è molta povertà ma nessuno muore di fame. La motivazione reale dell’emigrazione è socio economica". Coltorti fa riferimento alla sua esperienza avuta nel 2012, quando nella regione del Gamo Gofa, in Etiopia, scoprì assieme ad una equipe americana la sepoltura di un giovane di oltre 4500 anni fa, dal quale venne estratta la più antica sequenza genetica della zona del Corno d'Africa.

Ma il senatore non si ferma qui, ed approfondisce le reali motivazioni che secondo lui spingerebbero migliaia di giovani africani a lasciare i loro paesi per venire in Europa: "Chiunque si trovi in Africa e veda la televisione satellitare dopo aver visto la ricchezza e l’opulenza che trasudano dai nostri video spesso si chiede “cosa ci faccio io qui!!!” e decide di tentare la sorte e di emigrare. Si emigra per trovare condizioni di vita migliori, attratti da una bella macchina, dal desiderio di avere una casa con tutti i confort, insomma di fare la “bella vita”. Non ci si rende conto che l’appagamento di questi desideri si pagherà talvolta con una vita di stenti, di lavoro duro nei campi, talora pagato pochi euro" - aggiungendo -"Eppure la qualità della vita nei villaggi africani talora è buona. Certo non lo è se si calcola in denaro. Denaro ne circola poco e non ci sono i supermercati dove spenderlo!!! Ma le relazioni sociali ed umane sono ottime ed il tempo libero per curare le relazioni familiari e le amicizie infinitamente più lungo di quello che abbiamo noi occidentali".

Nel finale Coltorti giudica positivamente le politiche che il governo sta attuando in materia di immigrazione: "Come ha evidenziato il Presidente Conte l’Europa vuole la moneta comune ma per il resto non brilla certo di solidarietà. La politica di respingimento del Governo al fine di una condivisione più equa ha però fatto diminuire il numero di migranti. E’ infatti chiaro che una porta aperta, uno stato che non pone limiti all’ingresso, richiama altri migranti", puntando però successivamente il dito contro le Ong che pattugliano il Mediterraneo e lanciando dure accuse contro quelli che definisce sciacalli: "Poi ci sono “sciacalli”, non avrei altro termine per indicarli, che si recano sulle navi e dicono che il Governo si comporta male, che non è un comportamento umanitario e magari sono proprio quelli che hanno avallato anni di politiche di rapina verso il terzo mondo, quelli che dicono “oh ma quanti patimenti hanno subito queste povere persone” ma dimenticano che l’1% della popolazione mondiale detiene il 99% delle ricchezze del pianeta e che da 1/3 ad metà dei beni alimentari prodotti vengono gettati nella pattumiera.

Dimenticano anche che in Italia ci sono tanti poveri, tante persone che guadagnano pochi euro l’ora, tanti giovani che sulla base di una condizione socio economica disastrosa emigrano verso paesi più ricchi. Sono le stesse persone che su questi problemi girano il volto dall’altra parte".

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