di A loro piace vincere facile. Perché fanno nel contempo i giocatori, gli arbitri e gli allenatori, scegliendo a proprio uso e consumo anche gli allenatori della squadra avversaria. Chi sono? Gli investitori-speculatori, che con le loro azioni concordate e concertate fanno scendere a loro piacimento i prezzi dei titoli del debito sovrano dei paesi e aumentare i rendimenti, facendosi chiamare impropriamente mercato. Ma sono anche gli stessi soggetti (banche, fondi di investimento e altro) che controllano le agenzie di rating , che giudicano la credibilità e il merito di credito degli emittenti dei titoli che loro stessi scambiano sui mercati. E sono sempre gli stessi soggetti investitori (banche, fondi e altro) che passano all'incasso quando gli Stati, gli enti pubblici o le imprese con cui sottoscrivono contratti derivati, stremati dall'uno-due dell'aumento degli spread , e quindi dei rendimenti dei titoli con il collasso dei relativi valori e il downgrade del loro rating , rischiano di non essere solvibili. Un perverso processo circolare negativo per i debitori e di profitti crescenti per gli investitori-speculatori-arbitri e sottoscrittori dei contratti. A questo punto servono i soliti 4 passi indietro per capire tutta la storia.
I derivati
L'argomento è tornato d'attualità in questi giorni, a seguito di un articolo pubblicato sul C orriere della sera del 23 dicembre 2014 da Milena Gabanelli, con cui si chiedeva l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta, con gli stessi poteri dell'autorità giudiziaria, per chiarire la posizione finanziaria dell'Italia in relazione a questi pericolosi, e costosi, titoli in portafoglio. Quella stessa commissione d'inchiesta che noi chiediamo da tempo per chiarire le vicende, le cause e le responsabilità, anche internazionali, che nell'estate-autunno del 2011 portarono alla speculazione finanziaria sul debito sovrano del nostro paese e alle successive dimissioni del governo Berlusconi, l'ultimo legittimamente eletto dagli italiani. Tutto inizia con il downgrade anomalo del debito pubblico dell'Italia da parte delle agenzie di rating , relativamente alle quali, in particolare Standard & Poor's e Fitch , si celebrerà a Trani il processo per manipolazione di mercato aggravata. Il downgrade innescò la corsa al rialzo dello spread tra i rendimenti dei titoli decennali del debito pubblico italiano e i corrispondenti titoli del debito pubblico tedesco. Noi pensiamo che downgrade , spread e derivati siano 3 facce della stessa medaglia, 3 facce dello stessa speculazione-complotto che ebbe il suo fulcro nell'estate-autunno 2011, e che ancora sta producendo danni nell'economia e nella democrazia italiane. Downgrade e spread sono stati, infatti, utilizzati, da un lato, a livello politico, per portare alle dimissioni del governo Berlusconi; dall'altro, a livello finanziario, dai mercati, per speculare sui titoli del nostro debito pubblico, e dalle banche, per aumentare il propri guadagni nel rinegoziare i titoli derivati stipulati con lo Stato.
Lo spread
Dell'imbroglio dello spread sappiamo tutto: sappiamo che il disastro è cominciato tra maggio e giugno 2011, quando Deutsche Bank ha inaspettatamente venduto 8 miliardi di titoli di Stato italiani, innescando comportamenti analoghi da parte delle altre banche di investimento, con il risultato che è crollato il prezzo dei nostri Btp e ne è aumentato il rendimento (le due grandezze sono inversamente proporzionali). Gli investitori si sono «rifugiati» nel Bund tedesco, unico titolo considerato sicuro, che, al contrario dei Btp italiani, ha visto aumentare il proprio prezzo e crollare il rendimento. Questo ha consentito alle imprese tedesche di finanziarsi a tassi molto più bassi rispetto alle imprese italiane, che non ce l'hanno più fatta e si sono ritrovate a vendere, anzi svendere, proprio ai loro competitor tedeschi.
Le agenzie di rating
Sulle agenzie di rating cominciamo a sapere qualcosa dalla documentazione pubblica dell'attività di indagine istruttoria svolta dal tribunale di Trani, a seguito della quale il 28 ottobre 2014 sono stati rinviati a giudizio 2 manager di Fitch e 6 tra manager e analisti di Standard & Poor's .
Tutto ha avuto origine da un esposto di Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari) sull'operato proprio di Standard & Poor's : esposto da cui sono scaturite deleghe alla Guardia di Finanza - Nucleo polizia tributaria di Bari e accertamenti per esaminare il corretto esercizio dell'attività di rating , vale a dire per accertare che le valutazioni della società sul debito della Repubblica italiana fossero svolte nel pieno rispetto della normativa in tema di informazione ai mercati finanziari. Da quel monitoraggio, durato poco più di sei mesi, sono analizzate le valutazioni espresse dagli analisti di S&P nei confronti dell'Italia, giungendo alla conclusione che almeno quattro di esse sono state elaborate e poi divulgate ai mercati in palese consapevole violazione delle norme del regolamento europeo sulle informazioni dei mercati finanziari.
20 maggio 2011 Gli analisti imputati divulgavano in un report l'avvenuto taglio dell'outlook del debito sovrano dell'Italia, da stabile a negativo, diffondendo la motivazione non contestualmente, come avrebbe dovuto essere, ma successivamente, quindi in violazione delle regole sul timing . Tanto più che i mercati erano aperti, e le contrattazioni non erano ancora chiuse.
1 luglio 2011 le valutazioni negative sulla manovra finanziaria correttiva presentata dal Ministro dell'Economia sono diffuse prima che il testo di quest'ultima fosse reso ufficiale, episodio che ha determinato anche un intervento della Consob.
5 dicembre 2011 all'indomani della conferenza stampa domenicale tenuta dal Presidente Monti per presentare un «programma di riforme strutturali e arginare l'ondata di sfiducia montata nei giorni precedenti sui mercati finanziari», Standard & Poor's poneva il credit watch negativo sull'Italia, in un certo senso infischiandosene del fatto che c'era stata un'inversione a U nella politica italiana.
13 gennaio 2012 S&P declassa l'Italia addirittura di due gradini: due notch .
Conclusione
Una rapina vera e propria. Economica, finanziaria e democratica. Conseguenza della speculazione finanziaria, infatti, l'Italia ha subìto un vero e proprio colpo di Stato, perché dopo le dimissioni del governo Berlusconi abbiamo dovuto insediarne uno più accomodante rispetto alle esigenze dei soggetti di cui sopra. Proprio per questo noi chiediamo una commissione parlamentare di inchiesta che faccia luce su tutti e tre gli elementi citati ( downgrade , spread e titoli derivati), che insieme hanno concorso all'assalto al debito pubblico e all'economia italiana. Un grande imbroglio cavalcato dalla politica per spingere alle dimissioni l'ultimo governo legittimo del paese. Da Matteo Renzi ci aspettiamo un bel sì.
Siamo sicuri che quando leggerà queste note si convincerà della necessità della commissione di inchiesta, anche perché il suo governo non può passare per quello che ha continuato a negare la ricerca della verità. A riguardi ci aspettiamo, quindi, una presa di posizione netta e inequivocabile. Al più presto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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