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Le commissioni parlamentari, così oscure e così importanti

Sono il centro nevralgico del Parlamento ma sono poco trasparenti. Ciò che fanno è di vitale importanza e possono isolare e fare cadere il governo

Parlamento Italia
Parlamento Italia

Non di rado si sentono nominare le commissioni parlamentari, collegi di importanza vitale per le attività legislative del Paese. Tuttavia, raramente si approfondisce l’argomento ed è un atteggiamento poco positivo, perché il loro compito è determinante nel percorso che fanno le leggi prima di essere approvate. Le commissioni si fanno carico del lavoro più corposo relativo agli emendamenti, aprono dibattiti di elevato spessore circa i temi che stanno affrontando e facilitano il lavoro di ognuna delle due camere, ossia le due ali del Parlamento italiano. Va ricordato che quello italiano è un sistema bicamerale e che il Parlamento è, di fatto, il legislatore del Paese, ovvero l’organo che fa le leggi.

Camera e Senato hanno ognuna 14 commissioni parlamentari, definite permanenti, e coprono tutti gli ambiti di competenza del Parlamento. Svolgono un lavoro di primaria importanza ma, come vedremo, agiscono anche al riparo dalla trasparenza.

Le attività delle commissioni parlamentari

Come specificato all’articolo 22 del Regolamento della camera, le commissioni parlamentari sono inserite in quattro diversi contesti, chiamati sedi. L’articolo 19 del medesimo Regolamento dispone che un deputato non possa fare parte di più d’una commissione. I contesti sono:

  • Sede referente: ogni articolo di un disegno di legge viene esaminato e discusso prima che venga presentato in aula. In questa sede è preso in considerazione tutto quanto riguarda le leggi, relazioni comprese, per rendere il più snella e semplice possibile la discussione in aula.
  • Sede consultiva: in questa sede una commissione può essere consultata per fornire opinioni e pareri a un’altra commissione impegnata su un disegno di legge.
  • Sede deliberante-legislativa: qui l’approvazione di un disegno di legge è di competenza della commissione stessa e non viene quindi coinvolta l’aula competente (Senato o Camera). La commissione assolve quindi un compito di deliberazione. Il Senato, dietro decisione del suo presidente, può decidere di assegnare l’approvazione di un disegno di legge direttamente all’apposita commissione (così come descritto all’articolo 35 del Regolamento del senato). Il presidente della Camera ha invece soltanto il potere di proporre che un disegno di legge passi soltanto per l’approvazione della commissione competente (articolo 92 del Regolamento della camera) e ciò può avvenire allorquando nessuno dei deputati si opponga.
  • Sede redigente: in questa sede la commissione esamina il testo di legge e lo vota articolo per articolo, delegando al parlamento il ruolo di votarlo a titolo definitivo.

Come è composta una commissione e cosa si sa

Le commissioni parlamentari sono costruite sull’impalcatura della Costituzione (in questo caso l’articolo 72) che determina la necessità di comporle in modo che rispecchino le proporzioni dei gruppi parlamentari. Nonostante la spiccata volontà di mantenere gli equilibri, non è da escludere che le commissioni possano mettere in crisi i governi. È successo nel 2011 con il quarto esecutivo Berlusconi il quale, forte della maggioranza in Parlamento, è stato messo alle corde dalle commissioni le quali hanno contribuito alla caduta del governo. L’importanza delle commissioni si cristallizza in questo episodio di fresca memoria ma il loro potere lascia tracce di sé in virtù della libertà che gli viene conferita anche dai meccanismi di rendicontazione poco trasparenti. Le commissioni non hanno obbligo di stilare resoconti o verbali dettagliati delle riunioni, a patto che non si tratti di lavori eseguiti in sede deliberante o in sede redigente.

Anche il voto elettronico non è obbligatorio e questo rende complesso (se non del tutto impossibile) sapere come i membri si esprimono nei riguardi degli articoli e negli emendamenti discussi. Le presenze dei membri delle commissioni sono scarsamente rendicontate. Ciò significa che diventa complicato sapere quale parlamentare fosse presente in sede di voto e, di conseguenza, diventa ancora più complesso conoscere in quale modo si sia espresso.

Più in generale, sono poche le informazioni restituite al pubblico di ciò che accade in seno alle diverse commissioni.

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