Mancato rispetto dell'isolamento, evasione dalla quarantena, assembramenti e mascherine buttate nei rifiuti. Ed ecco che per il sesto giorno di fila risale la curva epidemica nel nostro paese. Certo sempre numeri contenuti ma va sottolineato che siamo in piena estate: che cosa accadrà in autunno?
Salgono a 235 i nuovi casi positivi contro i 223 di due giorni fa. Dal 29 giugno quando sono stati registrati in tutto 126 contagi in più questo dato è in aumento. Aumentano purtroppo anche i decessi dovuti al Covid: sono stati 21 in 24 ore contro i 15 di due giorni fa, con il totale delle vittime che sale a 34.854.
E se è vero che è sempre la Lombardia con 95 nuovi casi ad essere in testa alla classifica ci sono molte regioni che registrano un'impennata dopo settimane in discesa. L'Emilia Romagna con 51 nuovi positivi e pure il Lazio con 31 nuovi casi che risentono degli arrivi dal Bangladesh ma anche dei cluster familiari.
I casi totali dall'inizio dell'epidemia sono 241.419. Sale il numero dei guariti, 477 oggi contro i 384 di ieri, per un totale di 191.944. Il numero delle persone attualmente positive scende di altre 263 unità, arrivando a 14.621.
Sempre in discesa il numero delle persone ricoverate. I pazienti in regime ordinario scendono di 16 unità, e sono 940. Le terapie intensive invece calano di 8 unità, per un totale di 71. Le persone in isolamento domiciliare sono la stragrande maggioranza, 13.610. Scendono a cinque le regoninelle quali non si sono registrati nuovi casi di coronavirus rispetto a ieri: Marche, Sardegna, Valle d'Aosta, Molise e Basilicata.
In tutto sono stati effettuati 51.011 tamponi. In testa sempre il Veneto che fin dall'inizio dell'epidemia ha impostato uno screening di massa che fino ad ora si era dimostrato efficace a contenere i virus. Sono 11.660 i tamponi eseguiti nella regione guidata da Luca Zaia. Al secondo posto la Lombardia con 10.160 test molecolari eseguiti.
Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, parla di focolai sotto controllo e smorza gli allarmismi. «I nuovi lockdown saranno on demand su piccole aree. Un lockdown può essere fatto su una Rsa, con una micro zona rossa, oppure in un paese. - spiega Sileri- Dobbiamo abituarci a questo. L'evidenza clinica però è molto tranquillizzante».
Anche il virologo dell'Università di Milano, Fabrizio Pregliasco evidenzia che «i numeri dei nuovi casi e la notizia di tanti piccoli focolai in Italia preoccupano un pò» ma che comunque «si tratta di una situazione di grande attenzione, non di pericolo».
Per lo scienziato insomma «non abbiamo a che fare con una seconda ondata» ma certamente «il virus, seppur in modo limitato, continua a circolare ed è fondamentale intercettare e spegnere subito i focolai, mantenendo alta la guardia sui casi importati dall'estero». É necessario per Pregliasco «migliorare la nostra capacità di tracciamento».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.