Coronavirus

Conte chiama Berlusconi: c'è massima intesa per la salute pubblica

Telefonata cordiale col premier: accolte nel decreto proposte di Fi per contenere il virus

Conte chiama Berlusconi: c'è massima intesa per la salute pubblica

Un nuovo colloquio telefonico tra il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e Silvio Berlusconi, dopo l'approvazione da parte del consiglio dei ministri delle misure di contenimento del Coronavirus. Conte, che aveva cercato Berlusconi già nella notte tra sabato e domenica, ieri mattina è entrato nei dettagli di ciò che intende fare per contenere l'allarme che si è diffuso tra la popolazione. Un colloquio cordiale tra l'ex presidente del Consiglio e l'attuale inquilino di Palazzo Chigi. Il premier, che ha ringraziato per l'atteggiamento propositivo, ha detto al telefono a Berlusconi che intende informare l'opposizione sempre, su ogni provvedimento, e che quindi convocherà regolarmente i capigruppo dell'opposizione in Parlamento. Berlusconi ha spiegato che «per la salute pubblica, di fronte all'emergenza Coronavirus, Forza Italia ha offerto la massima collaborazione istituzionale».

Non solo fair play, ma coordinamento tra il governo e le regioni guidate da Fi quali Piemonte Calabria Basilicata e Molise, oltre che la Lombardia, dove gli azzurri nella giunta Fontana esprimono l'assessore alla Sanità, lo storico esponente di Fi Giulio Gallera. Il coordinamento riguarda anche le «task force». Il vero timore, come spiega Marco Siclari, capogruppo in commissione Salute al Senato di Fi, è che se il virus si estendesse in modo da richiedere isolamento per polmonite e terapie intensive di un mese per un numero di persone molto elevato, le strutture sanitarie al momento non sarebbero in grado di contrastare l'emergenza.

Alcune proposte di Forza Italia sono già state recepite dal ministro della Salute, Roberto Speranza, nel decreto legge del consiglio dei ministri del 22 febbraio. In particolare: la previsione di uno stop alle gite scolastiche in Italia e all'estero; la quarantena con sorveglianza attiva per coloro che sono stati a contatto con chi è risultato positivo al Coronavirus; la quarantena domiciliare con sorveglianza attiva per chi arriva dalle zone a rischio epidemiologico identificate dall'Oms; l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale (quali mascherine protettive per le vie respiratorie e per la congiuntivite oculare) per l'accesso ai servizi pubblici e agli esercizi commerciali per acquisto di beni di prima necessità.

Forza Italia aveva presentato un questionario da sottoporre a tutti i soggetti interessati: chi entra nei singoli Paesi europei via nave, aereo, treno; chi si ricovera in strutture sanitarie e i loro familiari; chi chiama il numero verde 1500 del ministero della Salute. Il governo ha tenuto conto del questionario azzurro almeno per monitorare il trasporto merci e persone sul traffico aereo marittimo e ferroviario. È stata anche accolta la proposta di inserire sanzioni penali per le dichiarazioni mendaci al questionario.

Due settimane fa, l'ex presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani si era già mosso a livello Ue, ottenendo un dibattito sul Coronavirus durante il quale il Ppe ha fatto proprio il questionario di Fi, facendolo poi approvare al Consiglio europeo: i Paesi membri sono così stati invitati ad attuare le misure di prevenzione che ora sono in corso di elaborazione da parte del governo italiano. «La priorità è non creare panico né gridare dagli all'untore come fa una parte dell'opposizione, ma evitare che si arrivi alla pandemia. Ci sembra che si vada nella direzione giusta» spiega il vicepresidente di Forza Italia Tajani, che ieri ha incontrato Conte e Speranza alla sede della Protezione civile. Aggiunge: «È ovvio che bisogna parlare e collaborare in una situazione del genere, ma ciò non significa che cambia il nostro atteggiamento.

Noi facciamo l'opposizione ma non danni agli italiani».

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