Conte prepara l'attacco al leader leghista E spera ancora nel bis

L'intervento in aula sarà un processo al ministro. L'ipotesi mandato esplorativo

Conte prepara l'attacco al leader leghista E spera ancora nel bis

L'ultimo tentativo di Matteo Salvini di invertire la direzione della crisi e disturbare le trattative tra Pd e M5s sembra destinato a fallire. E Giuseppe Conte si prepara a presentarsi in Senato per archiviare la sua prima esperienza da premier, processare il leader leghista attribuendogli tutta la colpa del fallimento e proporsi come leader di un nuovo governo. Senza la Lega, ovviamente. La situazione è caotica, perché l'alternativa non è ancora pronta, ma il premier si prepara a intervenire in Senato alle 15 per poi, con ogni probabilità, salire al Quirinale per rimettere il mandato e la gestione della crisi nelle mani del presidente Mattarella, verso il quale gli esponenti grillini continuano a ribadire «l'assoluta fiducia». Un percorso questo, che eviterebbe il voto di risoluzioni sul discorso di Conte e garantirebbe la possibilità di affidare al premier un nuovo mandato esplorativo, per verificare se un governo diverso, con un contratto giallorosso, «alla tedesca» come ha specificato ieri Graziano Delrio a nome del Pd. Resta da vedere se la trattativa ancora in corso tra grillini e dem possa trovare come approdo un «Conte bis» in salsa giallorossa, dopo le tante critiche dei renziani all'avvocato-premier.

Comunque vada, la linea dell'intervento in Senato di Conte appare già chiara, nel solco del lungo post ferragostano con cui Giuseppe Conte è uscito allo scoperto, muovendo un attacco frontale al «Capitano», reo soprattutto di averlo sottovalutato: «l'avvocato degli italiani», resistendo all'attacco di Salvini, ha guadagnato tempo per i pontieri della trattativa per un nuovo governo giallorosso, e si è assicurato un palco parlamentare da cui sparerà contro il suo quasi ex vicepremier.

«Siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo - ha scritto Conte rivolto a Salvini - Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo. La tua foga politica e l'ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare slabbrature istituzionali, che a tratti sono diventati veri e propri strappi istituzionali». Parole che ribadiscono anche il modo in cui Conte, sotto la regia di Rocco Casalino, si è proposto in questi mesi di governo: il mediatore, la figura istituzionale e affidabile, proprio a rimarcare la distanza con l'approccio esuberante di Salvini che pure appariva vincente in termini di consenso.

Conte ha anche approfittato per accusare Salvini di aver sbagliato l'approccio nella crisi dei migranti, mentre lui si spendeva per trovare sponde europee che la risolvessero. «Bugie», gli ha risposto duro il leader del Carroccio, a mostrare il logoramento di un rapporto difficilmente recuperabile. Il premier ha poi insistito sulla «responsabilità», parola chiave che apre allo scenario di un accordo con il Pd che per il M5s è tutt'altro che facile.

Ieri il Blog 5s pubblicava un attacco al «traditore» Salvini partendo dai suoi ultimi tweet. Posizione condivisa dai tanti che commentavano il post. Molti però, aggiungendo anche un secco «no» all'accordo con Renzi. Il finale non è ancora scritto.

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