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La controffensiva ucraina. Bloccata nave in Turchia

Se anche la Russia conquista tutto il Lugansk "non siamo al game over"

La controffensiva ucraina. Bloccata nave in Turchia

Se anche la Russia conquista tutto il Lugansk «non siamo al game over». La partita non è finita, spiega il portavoce del ministero della Difesa ucraino Yuriy Sak alla Bbc. Gli ucraini non si arrendono. La resistenza prosegue. Ed è controffensiva nell'area di Kherson. Kiev si dice ancora fiduciosa, anche grazie al sostegno che sta ricevendo dai suoi alleati occidentali. E mentre il mondo attende i cereali dell'Ucraina bloccati nei porti dalla guerra, una nave mercantile battente bandiera russa e dotata di un carico di circa 7mila tonnellate di grano è stata fermata dalle autorità doganali turche davanti al porto di Karasu, sul Mar Nero. In rotta dal porto ucraino di Berdyansk, nella regione sud di Zaporizhzhia, verso lo scalo marittimo turco, la Zhibek Zholy - questo il nome dell'imbarcazione - è accusata da Kiev di trasportare merce rubata, cioè il nuovo «oro alimentare» sottratto a una delle aree ucraine occupate dalle forze di Mosca, pronto a essere rivenduto dalla Russia a Paesi «amici». Mosca nega e non c'è certezza sulla provenienza del cargo. Quel che si sa è che la partenza della nave era stata annunciata su Telegram da Yevhen Balytskyi, recentemente nominato da Mosca governatore delle aree occupate di Zaporizhzhia. E proprio il referente politico russo aveva parlato del contenuto del cargo, del suo invio a Paesi vicini a Mosca, con la Flotta navale russa nel Mar Nero a «garantirne la sicurezza», salvo poi ritoccare il post eliminando ogni riferimento al contenuto e alla destinazione del mercantile. Sul luogo di partenza, diverse indagini di organi indipendenti, compresa la Bbc, provano che sia proprio Berdyansk, nella regione ucraina di Zaporizhzhia, sul Mar d'Azov, ora occupata dalle forze russe. L'ambasciatore ucraino ad Ankara, Vasyl Bodnar, ha chiesto alle autorità della Turchia di sequestrare la nave. «Abbiamo piena collaborazione - dice - L'imbarcazione è attualmente ferma all'ingresso del porto ed è stata trattenuta dalle autorità doganali della Turchia», ha dichiarato l'ambasciatore alla tv ucraina. Pare sia arrivata al largo della costa turca l'1 luglio, partita il 22 giugno. Ma non è ancora chiaro quale decisione definitiva prenderà Ankara, che finora ha voluto ritagliarsi un ruolo terzo nella guerra in corso.

Nel frattempo il conflitto continua senza sosta in Ucraina, giunto ormai al suo 131esimo giorno, con Mosca che annuncia di aver occupato il Lugansk, Kiev che smentisce e riferisce di aver colpito una base militare russa a Chornobayivka, cittadina vicino a Kherson, nel sud est dell'Ucraina, e di aver bombardato l'aeroporto di Melitopol, città occupata dalle truppe di Mosca. Secondo quanto riferito dal sindaco Ivan Fedorov, le forze ucraine hanno colpito una base militare con più di 30 attacchi e la struttura è stata «messa fuori uso». Attacco con missili balistici Tochka-U, con munizioni a grappolo e droni, anche contro le città russe di Kursk e Belgorod, denuncia il ministero della Difesa russa. È la strategia di controffensiva degli ucraini. Secondo funzionari statunitensi citati dalla Cnn, la resistenza potrebbe trasformarsi in una più ampia controinsurrezione, provata tra l'altro da una serie di tentati omicidi contro funzionari filo-russi. Si tratta dell'ennesima sfida ucraina all'avanzata di Mosca in diversi territori. E avrebbe come epicentro proprio l'area di Kherson, dove nelle ultime settimane ci sono stati tre tentativi di omicidio di funzionari al servizio di Mosca. Secondo le indiscrezioni americane, non sembra esserci un comando centrale dietro gli atti di resistenza, ma la frequenza degli attacchi nella regione è cresciuta.

Gli Stati Uniti non credono che la Russia abbia abbastanza forze a Kherson per controllare efficacemente la regione. «Penso che la Russia avrà sfide significative nel tentativo di stabilire qualsiasi tipo di amministrazione stabile per queste regioni - ha spiegato alla Cnn Michael Kofman, direttore degli studi sulla Russia presso il Center for Naval Analyses - E questo perché i probabili collaboratori, quelli più importanti, verranno assassinati e altri vivranno nella paura». Già la scorsa settimana, il direttore dell'intelligence Usa, Avril Haines, aveva spiegato che il Cremlino «affronta una crescente attività partigiana nel sud dell'Ucraina».

E ieri, per la prima volta da inizio conflitto, la Russia ha ammesso la perdita della sua nave da sbarco Saratov, colpita dalle

forze di Kiev lo scorso 24 marzo. Missili avevano centrato il mezzo proprio nel porto di Berdyansk, la città sul Mare di Azov da cui è partito il mercantile di grano ora bloccato. La nave era colata a picco con l'equipaggio.

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