In mancanza di meglio, l'ingegno italico suggerisce la carta forno o l'assorbente femminile come mascherina anti coronavirus. Per non soffocare, però, è preferibile attenersi alle istruzioni di scienziati e Oms.
Mascherina sì Tutti sono concordi nel sostenere che la mascherina non serve a chi è sano ma solo ai malati per trattenere la loro carica batterica. Serve anche agli immunodepressi a rischio infezioni. Ed è suggerita a chi lavora a stretto contatto con estranei come i tassisti.
Mascherina no «Ai sani conta mantenersi a distanza di almeno un metro con gli altri raccomanda il virologo Fabrizio Pregliasco In questo modo anche se incrociate un sintomatico di coronavirus che tossisce e starnutisce la saliva non vi arriva. Cade a terra per gravità. Quindi, molto più importante della mascherina è la distanza di sicurezza». Altro accorgimento fondamentale: «Lavarsi le mani, appena arrivate a casa e se dovete restare fuori, disinfettate le mani con il gel, e non portate mai le mani agli occhi e alla bocca. Il virus si può prendere anche toccando il carrello della spesa, una maniglia sporca o il campanello del citofono».
Mascherine chirurgiche Se ci fa sentire psicologicamente più al sicuro possiamo anche usare le mascherine. Le uniche ancora in commercio in qualche farmacia sono quelle verdi che si usano anche in sala operatoria. Ed è lì che in effetti dovrebbero essere utilizzate. «Secondo l'Oms la mascherina chirurgica va bene al paziente che ha il coronavirus per essere meno contagioso perché le goccioline respiratorie non si diffondano nell'ambiente». Inoltre il virologo avverte che dopo 4-6 ore le mascherine vanno cambiate perché «diventano a loro volta un'occasione per lo sviluppo di batteri».
Mascherine filtranti Quelle consigliate sono FFP2 e FFP3 che hanno un'efficacia filtrante rispettivamente del 92 e del 98%. Servono in ospedale, a chi mette il sondino o ai dentisti che devono aspirare in gola o usare il trapano ad acqua. Perdono la loro efficacia dopo otto ore al massimo. E per funzionare vanno indossate correttamente. Claudio Galbiati, presidente della sezione Safety di Assosistema Confindustria avverte: «Se le indosso male ne vanifico l'efficacia perché l'aria passa di fianco. Inoltre attualmente sono introvabili perché la Protezione civile ne ha accentrato l'acquisto e la distribuzione».
Vendite on line Diffidate da quello che il web propone. «Abbiamo avuto tante segnalazioni di prodotti inaffidabili precisa Galbiati - Come le mascherine chirurgiche senza marchio Ue e con la dicitura FFP2, prodotti che non esistono sul mercato». Poi c'è la speculazione.
Le mascherine filtranti costano da 0,80 a 3,50 euro. Ieri su internet erano proposte a 49,90 euro. Anche quella chirurgica costa qualche decina di centesimi e persino in farmacia viene venduta a un euro. Quindi meglio acquistarla nei negozi paramedicali.
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