Coronavirus

Coronavirus, i francesi lasciano Alvise Maniero fuori dal Consiglio d'Europa

Il capo delegazione italiano all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa non è stato fatto entrare all’Assemblea nazionale francese che ieri ospitava i lavori dell'organismo. Tutto questo perché viene dal Veneto, una delle zone colpite dall'epidemia

Coronavirus, i francesi lasciano Alvise Maniero fuori dal Consiglio d'Europa

Alvise Maniero, capo delegazione italiano all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa non è stato fatto entrare all’Assemblea nazionale francese che ieri ospitava i lavori dell’organizzazione che ha sede a Strasburgo. Il motivo? Perché viene dal Veneto, una delle regioni colpite dal coronavirus.

In un video sulla sua pagina Facebook. Maniero ha definito l’episodio “spiacevole, imbarazzante e anche piuttosto grave”, in quanto il parlamento italiano non è stato rappresentato e quella del nostro Paese è l’unica delegazione il cui presidente non ha preso parte ai lavori. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha evidenziato che il parlamento francese ha deciso di non permettere l’ingresso ai politici provenienti da zone ad alto rischio di epidemia. “Il nostro ambasciatore ha protestato - ha raccontato Maniero -, io ho tenuto il punto perché dovevo garantire all’Italia di essere rappresentata al pari delle altre delegazioni e sono giunto a farmi revocare il visto d’ingresso al Parlamento francese”. Poi il deputato grillino ha deciso di tornare a casa. E ha aggiunto che mercoledì aveva partecipato senza problemi alla riunione, quindi “se il problema era quello di trovarci insieme in spazi chiusi potevamo fare una videoconferenza, come fanno migliaia di aziende tutti i giorni”. L’esponente pentastellato ha evidenziato che certi fatti sono immotivati e “stanno stigmatizzando l’Italia come untore dell’Europa e di mezzo mondo”. Poi ha rincarato la dose sottolineando che “tutto ciò è una follia dal punto di vista scientifico e razionale”.

Alvise Maniero ha ringraziato tutte le forze politiche che da Roma hanno fatto sentire la propria voce contro questo episodio. In particolare, il presidente della Camera Roberto Fico ha espresso il suo sconcerto al presidente dell'Assemblea Nazionale Richard Ferrand, inviandogli una lettera di protesta a nome di tutto Montecitorio su mandato dell'intera conferenza dei capigruppo. Nella missiva, Fico ha detto di comprendere le ragioni di cautela volte ad impedire la diffusione del virus ma ha fatto presente che "la decisione adottata nei soli confronti del deputato italiano non sembra trovare fondamento in determinazioni assunte a livello europeo o nazionale".

Poi ha precisato che ogni provvedimento in merito dovrebbe essere adottato d'intesa con i Parlamenti interessati e, se necessario, si dovrebbe rinviare le riunioni programmate "qualora si ritenesse impraticabile effettuarle in condizioni di sicurezza".

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