Coronavirus

Virus, Misiani ora rivela "Ecco cosa dovremo fare per dare i soldi alle aziende"

Poi il viceministro dell'economia, da Mattino 5, dichiara che non si farà ricorso al Mes

Virus, Misiani ora rivela "Ecco cosa dovremo fare per dare i soldi alle aziende"

Le risorse finanziarie del prossimo decreto legge del governo sarà coperto in parte dall'utilizzo di fondi comunitari, ma poi sarà necessario "fare ulteriore deficit" nel bilancio statale. Così Antonio Misiani, viceministro dell'Economia e delle finanze ai microfoni di mattino 5, spiega come verrà coperta la quota economica per le misure previste nel prossimo Dl messo al punto dall'esecutivo Conte per fare fronte all'emergenza dovuta all'avanzare della pandemia di Coronavirus.

Il decreto, che secondo l'esponente di governo sarà "molto più consistente di quello di marzo", vedrà l'utilizzo di circa 10-11 miliardi di euro svincolati dai fondi comunitari e dalla programmazione del bilancio europeo, ma questa cifra non basterà e, pertanto, secondo il viceministro di via XX Settembre, sarà necessario ricorrere al deficit:"Parte del fabbisogno per il prossimo decreto, che sarà molto più consistente di quello di marzo, lo copriremo con i fondi europei che sono stati svincolati: sono fondi comunitari della programmazione del bilancio europeo, 10-11 miliardi che grazie alla decisione assunta molto rapidamente dalla Commissione Europea potremo svincolare e riutilizzare per l'emergenza sanitaria - ma poi continua - dovremo fare comunque ulteriore deficit - e per questo (ndr) - chiederemo uno scostamento molto consistente al Parlamento".

Poi Misiani parla del Mes, dopo le polemiche degli scorsi giorni che hanno animato lo scontro tra Conte e le opposizioni. "Il Mes non lo utilizzeremo" ha ribadito il viceministro, aggiungendo che il nostro Paese farà invece ricorso al "programma della cassa integrazione europea, ai 200 mld della Bei e anche alle altre possibilità che l'Europa ha deciso in queste settimane". Per il vice di Roberto Gualtieri, se la Bce "non avesse deciso il nuovo programma di acquisto titoli avremmo lo spread a livelli stellari".

Infine Misiani risponde alle indiscrezioni circa le date di una possibile riapertura: "Circola un calendario che non è veritiero, ma solo verosimile per la gradualità della riapertura delle attività e della vita sociale. Ad oggi non c'è una programmazione decisa: la task force sta iniziando a lavorare in questi giorni, avremo un quadro reale nei prossimi giorni".

Poi, conclude il viceministro all'Economia da Mattino 5, le prime a attività ripartire saranno quelle "economiche sociali e civili con basso grado di rischio".

Certo - ammette - "i dati epidemiologici stanno migliorando ma è necessaria la prudenza contro una seconda ondata di contagi, che sarebbe esiziale anche dal punto di vista economico".

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