Coronavirus

Corsa al certificato dai medici di base Il boom dei "fragili" anti-AstraZeneca

Richieste ai dottori: attestare patologie per evitare il siero e ottenere Pfizer. Il segretario di categoria: "Se ogni over 60 si ritiene vulnerabile, quel vaccino lo buttiamo". Disdette, in Sicilia punte dell'80%

Corsa al certificato dai medici di base Il boom dei "fragili" anti-AstraZeneca

Come ti aggiro la scelta del vaccino. Siamo a Napoli. Renato è diabetico, controllato con dieta, non prende farmaci. Ma chi non ha una piccola patologia a 72 anni? Di AstraZeneca non vuole sentirne parlare, dopo le polemiche sulle trombosi, come tanti del resto. Chiede chiarimenti al suo medico, ma è irremovibile. E nonostante rientri nella fascia dai 60 ai 79 anni in cui si deve usare il vaccino di Oxford, si presenta all'hub di Capodimonte pensando di giocarsi le sue carte di diabeticosenzafarmaco. Ed esce felice dal centro vaccinale, fresco di iniezione con Pfizer.

Un caso? Una svista del vaccinatore? O forse quell'hub non si è ancora adeguato alle nuove regole contenute nell'ordinanza diffusa solo venerdì sera? Oppure, a pensar male, basta dire che si è diabetici per essere considerati soggetti fragili e ottenere Pfizer? La legge è precisa al riguardo. Ci sono due tabelle dettagliate nelle quali si elencano patologie respiratorie, cardiache, malattie rare, oncologici in trattamento. Obesità grave. Ed ecco un'altra voce che si presta a diverse interpretazioni. Quanto si deve essere grassi? Basta un sovrappeso, una bella pancia e passi per fragile? Quanti proveranno a farsi passare per obesi e poter usufruire di un vaccino a mRna? Ne vedremo delle belle nei prossimi giorni. Anche perché si sta diffondendo un fenomeno strisciante. Milano, lo sfogo di un medico di medicina generale: «Sono sommersa di telefonate di chi non vuole fare AstraZeneca. Mi chiedono certificati per attestare le patologie. Così sperano di ottenere un altro vaccino». Il medico è rigoroso, ma quanti professionisti saranno disponibili ad allargare le maglie delle patologie per dare una mano ai propri pazienti? Si spera pochissimi, anzi, ci auguriamo che non ce ne sia neppure uno. Ma la gente si fa pressante. «C'è da preoccuparsi, quello di Renato non è un caso isolato - ammette Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) -. Dopo i 65 anni tutti hanno una patologia, sono tutti vulnerabili. E che si fa, Astrazeneca non lo usiamo più? In Inghilterra lo hanno usato per tutti e non è successo nulla». Inoltre, c'è un aspetto normativo che considerare. «Nell'ordinanza di Figliuolo quel vaccino è raccomandato per tutti gli over 60 senza alcuna specifica per i pazienti con cronicità». Però le richieste dei cittadini aumentano. «Noi siamo tenuti a certificare la patologia, poi sarà il medico vaccinatore a decidere come procedere, la responsabilità è tutta sua». Ma non ci sono solo i «tagliandi» da esibire prima del vaccino. Vanno a ruba anche le richieste di esami per la coagulazione del sangue. «Io spiego che non serve a nulla. Ma se lo fanno lo stesso e arricchiscono i laboratori privati». L'ultima «tendenza» è l'aspirina. «Prendine una per la fluidità del sangue», dice un'amica all'amica, che a sua volta ha raccolto il suggerimento da un'altra amica. «Sì ammette Scotti molti usano cardioaspirinina nelle fasi pre e post-vaccino. Pura follia. Chi ha una gastrite rischia un'emorragia gastrointestinale».

Il vaccino di Oxford va metabolizzato lentamente, dunque. Dopo tutti cambiamenti e gli allarmi ingiustificati per rarissime trombosi causate dal vaccino, la gente è ancora refrattaria, nonostante lo stesso Mario Draghi abbia fatto da testimonial l'altra sera in tv dichiarando: «Anch'io ho fatto AstraZeneca e anche mia moglie». Ma niente. Le disdette piovono al Sud e pure al Nord. In Sicilia sono l'80%. In Puglia rifiutata una dose su due. In Umbria si contano fino a mille disdette al giorno.

A Sassari dà forfait circa il 14 per cento e a Reggio Calabria si toccano punte del 70 per cento.

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