Cronache

Corse libere senza autorizzazioni, ma serve la "scorta"

L'esperto: non necessari permessi o stop del traffico. Bisogna segnalare i mezzi e rispettare il codice stradale

Corse libere senza autorizzazioni, ma serve la "scorta"

Immaginate di vedere sfilare davanti a casa vostra un tedoforo, con la sua «teda», la fiaccola olimpica, che poi passerà di mano in mano tra un tedoforo e l'altro, fino a raggiungere la meta: il braciere olimpico. Questo tipo di manifestazione non è chiaramente una gara e non necessita quindi di ordinanze di sospensione del traffico, purché avvenga nel rispetto del codice della strada.

Di manifestazioni benefiche e culturali ce ne sono tantissime e vanno a costituire per il nostro Paese un patrimonio sociale molto importante. Uno che oltre ad assolvere un ruolo prezioso in favore della sicurezza nelle corse ciclistiche agonistiche e ricopre un ruolo strategico anche in questo tipo di manifestazioni «turistiche» sociali o culturali è Silvano Antonelli, 72 anni, presidente del Gs Progetti Scorta di Ravenna, che da trent'anni con il proprio personale altamente qualificato è da supporto a questo tipo di eventi. È bene precisare che il discorso che abbiamo affrontato con lui è solo di carattere generale e nulla ha che vedere con l'evento benefico e promozionale messo in scena da Zanardi.

«In via generale questo tipo di manifestazioni, da punto di vista formale, non hanno bisogno di autorizzazioni o ordinanze di sospensione del traffico - ci aiuta a capire Antonelli -. L'importante è che tutto avvenga nel rispetto più totale del codice della strada. Ergo: chi vuole organizzare bene deve rendere la colonna di biciclette, handbike, moto o auto che siano ben visibili. Quindi è consigliabile per non dire opportuno, che i partecipanti siano preceduti e anche scortati alle loro spalle da veicoli con lampeggianti e bandierine che ne rendano ben visibile il transito del gruppo, che deve restare nel mezzo di queste due staffette di apertura e di chiusura. Per fare questo è necessario agire sempre con prudenza e perizia. È bene ripeterlo: queste cose non sono formalizzate dal codice della strada e quindi il tutto avviene secondo buon senso e tolleranza reciproca».

Quindi, se qualcuno volesse ostacolare questo tipo di manifestazioni potrebbe tranquillamente farlo? «Potrebbe, anche se fortunatamente accade di rado. Aggiungo però una cosa prosegue Antonelli -: il buon organizzatore, oltre a predisporre in modo adeguato la colonna dei ciclisti, dei motociclisti o degli automobilisti impegnati in questo tipo di manifestazioni, è bene che comunichi al questore - secondo il testo unico di pubblica sicurezza - almeno tre giorni prima dell'evento, itinerario e orari del passaggio. In questo caso vale il silenzio assenso: se entro tre giorni dal questore non arriva nessuna comunicazione, l'evento può andare tranquillamente in scena, sempre nel rispetto del codice della strada. L'obiettivo è farsi vedere, rimanere compatti e mantenere come in una bolla i partecipanti. In pratica spero che nessuno si offenda - come il cane fa con le pecore: il gregge deve restare unito. Una cosa però mi preme ancora dire». Ci dica. «Questo triste episodio, che ha colpito duramente un grande uomo, un grande campione, un amico del ciclismo dal cuore grande, non deve andare a scapito delle future iniziative.

La disgrazia ci obbliga ad essere chiaramente riflessivi, ma guai a limitare questo tipo di eventi che sono un patrimonio per il nostro Paese e non solo».

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