
I medici, tutti, prendono decisioni cruciali in contesti di urgenza, spesso sotto pressione costante, in alcuni casi con risorse scarse o in sistemi che necessitano di maggiore efficienza.
L'approvazione dello "scudo penale" per i medici, sancita il 4 settembre 2025, è una svolta attesa da anni in Italia. Limitando la responsabilità penale ai casi di colpa grave, questa norma promette di alleggerire il peso legale sui sanitari, ma il paziente resta il fulcro, e deve avere il risarcimento garantito in caso di danno.
Il disegno di legge modifica l'articolo 590-sexies del codice penale e introduce il 590-septies, prevedendo che i sanitari rispondano penalmente solo per colpa grave, rispettando linee guida e buone pratiche. Negli ultimi 20 anni è cresciuto a dismisura il numero delle denunce contro i sanitari e di conseguenza è lievitata anche la spesa per la medicina difensiva, prescrivendo esami non sempre necessari ma eseguiti per tutelarsi. Questo fenomeno si stima assorba circa 11 miliardi di spesa togliendo risorse utili, disponibilità di servizi o strumentazioni e quindi in ultimo determinano allungamento delle liste d'attesa. Se le cause penali terminano in circa 98% dei casi in assoluzione è evidente che esiste un problema a monte come se mancasse un filtro, una discriminante iniziale su quell'atto medico, sulla tipologia e l'eventuale entità del danno ricevuto. Le conseguenze negative sono sia per il sanitario che entra in un procedimento penale, sia per la struttura che eroga il servizio, ma anche per il paziente che rischia di dover attendere anni per vedersi risarcire (forse! o adeguatamente) un eventuale danno, quasi sicuramente senza una condanna penale per il medico e dopo aver speso molti soldi tra consulenti ed avvocati. Questa misura non preclude assolutamente la possibilità di ottenere risarcimenti in sede civile garantendo un equilibrio tra tutela del paziente e protezione del sanitario. La norma garantisce il risarcimento in sede civile per ogni danno, preservando i diritti di chi subisce errori.
Diverso è l'errore grossolano, la negligenza, la non aderenza ai protocolli con grave danno al paziente. Particolarmente apprezzabili gli indicatori individuati dal legislatore che considera il sistema nel quale si opera entrando nella valutazione dello scenario reale, sul campo.
Sarà però fondamentale definire meglio la "colpa grave" per evitare interpretazioni discrezionali affinché questa norma, conquista attesa, che allinea l'Italia a modelli occidentali più equilibrati possa avere una completa efficacia garantendo al paziente il giusto risarcimento ed al sanitario il
diritto e la capacità di poter operare con competenza, umanità e serenità ristabilendo quel rapporto "sacro" di fiducia alla base del nostro Servizio Sanitario Nazionale, mezzo migliore ed indiscusso di coesione sociale.