Mentre l'Europa incalza l'Italia, Giuseppe Conte tira dritto. Il tema è sempre lo stesso: i conti pubblici. Il governo italiano, quindi, ha "qualche giorno" per presentare nuovi elementi alla Commissione Europea che la convincano a non raccomandare all'Ecofin del 9 luglio di lanciare la procedura per debito. Dice il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire. Per Le Maire, l'Italia dovrebbe "afferrare" la "mano" che le è stata "tesa" dalla Commissione Europea. E quindi cambiare i suoi piani. Questi i "consigli", ma il nostro Paese sembra voler seguire un'altra direzione.
A dirlo, ora, non sono più soltanto Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Adesso lo dice pure Giuseppe Conte. La lettera dell'Italia per rispondere alla Commissione Ue sulla procedura di infrazione per disavanzo eccessivo "non è ancora partita" ma "quello che conta sono i contenuti". Dice il premier al summit Med7 a La Valletta. "I nostri fatti e le nostre azioni - taglia corto - sono nei nostri bilanci, nei conti e nelle entrate. I fatti ci sono. Non abbiamo bisogno di misure correttive".
La lettera di risposta all'Ue, quindi, "è quasi pronta". "La sto rivedendo, partirà quanto prima - continua Conte in merito alla lettera di risposta ai rilievi della Commissione Europea sui conti pubblici -. L'importante è che arrivi bene, sono i contenuti.
Dobbiamo lavorare per una governance europea che sia rivolta alla crescita, da sostenere anche tramite maggiori investimenti pubblici. Non possiamo solo limitaci a guardare all'obiettivo della stabilità nel segno della austerità".Il braccio di ferro sembra appena iniziato...
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