Cronache

Crede di essere malato, va in ospedale Spara sui pazienti e uccide sei persone

È successo a Ostrava. Il killer si è poi tolto la vita: era un operaio e aveva confidato ai colleghi che i medici non volevano curarlo

Crede di essere malato, va in ospedale Spara sui pazienti e uccide sei persone

Da paziente a killer spietato di altri pazienti in attesa di essere curati in un ospedale della Repubblica Ceca. Sei persone morte, la fuga, poi la decisione di togliersi la vita prima di essere catturato. Teatro della strage è Ostrava, polo dell'acciaio a circa 300 chilometri a est di Praga e vicino al confine con la Polonia. A premere il grilletto un uomo di 42 anni che faceva l'operaio.

Erano da poco passate le sette del mattino quando ha fatto irruzione armato nella sala d'attesa dell'ospedale universitario della cittadina ceca sparando a bruciapelo alle persone in coda al reparto traumi. Ne ha uccise sei, quattro sono morte sul colpo, le altre due sono decedute successivamente. Altri tre pazienti sono stati feriti, due in modo grave. La struttura sanitaria è stata subito isolata dalla polizia e la vicina città universitaria chiusa in via precauzionale. Dopo la mattanza l'uomo è fuggito in auto, a bordo di una Renault Laguna argentata. È stato possibile individuarlo e far scattare immediatamente la caccia all'uomo grazie alle telecamere piazzate nel parcheggio dell'ospedale. In un primo momento, però, le forze dell'ordine avevano diffuso le immagini di un'altra persona, che si credeva l'assalitore e che poi si è rivelata soltanto un importante testimone dei fatti. Quando l'operaio è stato localizzato dagli elicotteri della polizia, proprio quando uno dei due veicoli ha cominciato a scendere per bloccarlo, il killer si è ucciso sparandosi un colpo alla testa mentre era ancora in auto. I soccorritori non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

Per risalire al vero movente della strage, dunque, bisognerà affidarsi alle testimonianze di chi lo conosceva, come i colleghi di lavoro. Pare che l'uomo fosse in congedo malattia e, secondo il datore di lavoro, intervistato dalla tv pubblica, fosse convinto di essere gravemente malato e che nessuno volesse curarlo. Qualcosa che potrebbe far pensare alla sindrome di Münchausen. Anche se altre fonti non confermate avrebbero raccontato alla Bbc che l'assalitore sarebbe un ingegnere edile in cura in passato presso il reparto di oncoematologia dello stesso ospedale. Il premier ceco Andrej Babis, che per recarsi sul posto ha annullato una visita in Estonia, annunciando in tv il bilancio delle vittime ha parlato di un uomo affetto con ogni probabilità da disturbi psichici. Nell'attacco all'ospedale il muratore ha sparato alla testa o al collo delle vittime. Non aveva un porto d'armi e secondo la radio pubblica viveva nel comune di Opava, vicino a Ostrava.

Per il premier Babis si è trattato di «una tragedia enorme, un qualcosa a cui non siamo abituati nel nostro Paese». «Mi è stato detto che le vittime erano persone in attesa nel reparto traumi, per fortuna non ce n'erano tante come al solito - ha detto - è un disastro, non capisco assolutamente il movente di questo giovane uomo». Il presidente Milos Zeman ha inviato un messaggio di cordoglio alle famiglie delle vittime.

«Sono con voi con tutto il cuore, penso a voi in questa tragica ora», ha scritto.

Commenti