Cento magistrati a rischio trasferimento d'ufficio, forse più, per le chat con Luca Palamara su incarichi, nomine e traffici vari. Il Csm in plenum affronta i primi 3 casi, con altrettante proposte d'archiviazione, quelli che indicheranno le linee guida anche per gli altri. Ed è subito bagarre, con Nino di Matteo e le toghe di sinistra che si oppongono all'archiviazione per l'ex segretario di Magistratura indipendente Antonello Racanelli e anche alla nomina a procuratore di Lucca di Domenico Manzione, già sottosegretario all'Interno nei governi Letta e Renzi.
Sessantamila pagine di chat roventi, sequestrate nel 2019 sul cellulare dell'ex presidente Anm, sono alla prima commissione, che valuta se un magistrato dev'essere trasferito perché, senza colpa, ha perso autonomia e indipendenza nel suo ufficio. Un percorso parallelo a quello disciplinare, che ha portato a 27 richieste di processo (alcuni già in corso). «Il disciplinare - spiega la presidente della commissione Elisabetta Chinaglia, togata di Area - non può e non deve esaurire la complessità delle questioni sulle comunicazioni di Palamara. Diverse e ben più ampie sono le valutazioni del Csm, sia per trasferimento d'ufficio, ma soprattutto per valutazioni di professionalità e nomina dei dirigenti».
Alla stessa commissione viene trasmessa dal comitato di presidenza del Csm la richiesta del procuratore di Perugia Raffaele Cantone di aprire una pratica a tutela dei pm del suo ufficio, accusati da un quotidiano di aver «insabbiato» le chat di Palamara acquisite nell'indagine sull'ex pm di Roma, invece di trasmetterle subito a Palazzo de' Marescialli. Un altro fronte che si apre all'organo di autogoverno. «Le mie chat sono a disposizione - fa sapere Palamara in serata - Mi auguro che anche gli attuali consiglieri del Csm mettano a disposizioni le loro chat relative al periodo alla nomina del procuratore di Roma», ha aggiunto.
Di un centinaio di pratiche da esaminare parla in plenum il vicepresidente della prima commissione Alessio Lanzi, laico di Forza Italia. «Il materiale che ci è arrivato è enorme - spiega al Giornale - un'alluvione. Tra centinaia di contatti di magistrati che parlano con Palamara per anni dobbiamo distinguere tra normali rapporti di vita sociale e interventi sull'attività del Csm, indebiti accordi e pressioni, per individuare chi è da sottoporre alla procedura ex articolo 2, per incompatibilità funzionale o ambientale. Sulle prime 3 richieste di archiviazione, solo su Racanelli non c'è stata unanimità: in 3 su 6 (con Lanzi, la relatrice Paola Maria Braggion di Mi e il laico della Lega Emanuele Basile, contro: Chinaglia, Di Matteo e Ilaria Pepe di Autonomia & Indipendenza, ndr) abbiamo chiesto indagini preistruttorie. Di fronte al no degli altri, abbiamo proposto di definire la pratica. Con un 3 a 3 il caso doveva chiudersi, ma una recente interpretazione del regolamento l'ha fatto arrivare al plenum».
Il clima è teso a Palazzo de' Marescialli, dalle 10 alle 13.30 si discute sull'archiviazione per Alessandra Camassa, presidente del tribunale di Marsala, che fa raccomandare l'amico-collega del suo ufficio Vito Saladino a Palamara dal marito e capo del Dap Dino Petralia e poi ringrazia direttamente con abbracci e punti esclamativi, dopo la sua nomina a presidente di sezione. Loredana Micciché di Mi dice che se questo comportamento è solo una segnalazione di merito, bisogna affermare il principio generale che sono da considerare solo pressioni per appartenenza correntizia o denigrazioni di altri candidati. Chiede il ritorno in commissione, sono contrari in 13, favorevoli in 8. Finisce con l'archiviazione: 12 sì e 10 astensioni, un Csm spaccato.
È solo l'assaggio, perché nel pomeriggio lo scontro sale su Racanelli, viene respinta l'archiviazione e la pratica torna in commissione. Archiviata la pratica di Alberto Liguori, procuratore di Terni, che si interessa con il capogruppo di Unicost al Csm per una nomina al tribunale di Cosenza. La nomina di Manzione resta sospesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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