Coronavirus

Il Cts "consiglia" rigore: coprifuoco notturno. No all'autocertificazione

Lo scopo è fermare la movida, ma il Viminale e i giuristi avanzano dubbi. Non tornano i "moduli"

Il Cts "consiglia" rigore: coprifuoco notturno. No all'autocertificazione

Il Pd chiede al premier Conte di accelerare con nuove misure restrittive. Tradotto, vuole il «coprifuoco» su tutto il territorio nazionale. Le Regioni invece sono per orari differenziati per le scuole e non per lo stop serale. Il Comitato tecnico-scientifico sprona il governo a chiudere alcune classi ma anche a fare un coprifuoco che spenga la movida e gli assembramenti.

Il premier Conte è stretto tra le pressioni dei dem e del Cts, e il timore dell'impatto economico sulle attività. Avrebbe voluto valutare prima gli effetti dell'ultimo Dpcm prima di decidere per nuove misure, ma molto dipenderà dall'andamento giornaliero dei contagi. E c'è preoccupazione per le fughe in avanti di singole regioni che minano l'uniformità delle iniziative. «Come alcuni mesi fa di fronte a un pericolo il Paese si è unito e ha vinto un rischio drammatico, ora bisogna percorrere la stessa strada: ascoltare la scienza, gli amministratori, unire la politica, i territori, e insieme trovare una via che sono sicuro anche stavolta gli italiani seguiranno», spiega il segretario del Pd Nicola Zingaretti. La Lombardia invece ha già deciso con un'ordinanza del governatore Fontana: da oggi i bar dalle 18 potranno restare aperti solo con il servizio al tavolo, per tutti chiusura alle 21. Ristoranti aperti fino alle 23. «Non parliamo di coprifuoco perché la vita nostra non dipende solo dall'apertura di un bar e di un ristorante», ha detto il prefetto di Milano, Renato Saccone.

Che cosa sarà il coprifuoco, parola che il governo sembra non amare? Non si sa se ci si limiterà a una chiusura anticipata dei locali o se sarà sconsigliato o addirittura vietato circolare. Di certo sembra scongiurato per il momento il ricorso alle autocertificazioni che nella primavera scorsa erano il nostro incubo Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha la sua idea: «Vi anticipo che nel fine settimana di Halloween, americanata che è monumento all'imbecillità, chiuderemo tutto alle 22. Sarà il coprifuoco, non sarà consentita neanche la mobilità», annuncia su Facebook. Perché la diffusione del Covid impone «probabilmente prenderemo decisioni di blocco della mobilità dopo la mezzanotte anche nei prossimi giorni. Ci confronteremo col Viminale, con le forze di polizia, perché se decidiamo una misura del genere occorrono controlli e sanzioni rigorose». Ma sui controlli delle forze dell'ordine dubbi erano stati espressi nei giorni scorsi dal capo della Polizia Franco Gabrielli che in una nota informale al Viminale a proposito di verifiche sul divieto di assembramenti nelle abitazioni private per più di sei persone, avrebbe sottolineato il contrasto con l'articolo 14 della Costituzione. Il filo è sottile.

Intanto il Tribunale amministrativo di Berlino ha accolto il ricorso di alcuni locali contro il coprifuoco in vigore nella capitale tedesca. Secondo quando riporta la Bild, 11 esercizi della ristorazione potranno restare aperti dopo le 23. Per i promotori dell'azione il coprifuoco non potrà che garantire che i giovani si spostino in altri luoghi dove non esiste alcun rispetto delle norme di igiene.

Anche il tribunale amministrativo di Tolosa ha sospeso l'ordinanza del prefetto dell'Alta Garonna sulla chiusura dei bar per quindici giorni e forti restrizioni ai ristoranti. Per il giudice amministrativo, «non è dimostrato che una chiusura totale sia necessaria, adatta e proporzionata allo scopo di lottare contro la diffusione del Covid».

Il governo francese però stanzia un miliardo di euro in aiuti economici ai settori più colpiti dal coprifuoco notturno nelle aree più coinvolte dall'infezione. Per il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, è «una somma molto importante».

Ma il costo di un lockdown nazionale sarebbe venti volte più alto.

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