"Berlusconi a modo suo era geniale, ma i suoi imitatori sinceramente non meritano di essere presi in considerazione". Picchia duro Massimo D'Alema, che in un'intervista a Radio Capital individua in Matteo Renzi il primo tra quanti non sono altro che una fotocopia sbiadiata del leader del centrodestra, e si esibisce in un attacco frontale all'ex premier e al sottosegretario Maria Elena Boschi.
"Non era obbligatorio salvare tutte le banche, bisognava proteggere i risparmiatori e non tutti sono stati protetti e non tutti in modo adeguato", accusa D'Alema, che ricorda anche quella frase di Fassino passata alla storia, quell'"abbiamo una banca", e fa notare come ora lui difenda la Boschi. Su cui è chiaro, ribadendo: "Avrebbe dovuto dimettersi, ma a questo punto giudicheranno gli elettori".
L'affondo su Banca Etruria è netto: "Emerge il peso un gruppo di potere e anche una certa spregiudicatezza nell'uso del potere. Si tratta di un caso assolutamente classico di conflitto di interessi", dice D'Alema.
Che poi aggiunge: "Il problema è che lei, proprio per la sua posizione personale, di familiarità con uno dei principali amministratori di questa banca, avrebbe dovuto astenersi. La cosa è talmente evidente che è inutile infierire.
Colpisce l'arroganza con cui si dice la Boschi resta lì, sarà candidata, e questo rivela, come anche l'intervento del dottor Carrai, che probabilmente si tratta di qualcosa di più di un fatto personale, si tratta di un gruppo di potere e il capo non è Maria Elena Boschi, è Matteo Renzi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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