Il giorno del giudizio è oggi. Ma il vero giudizio di Bruxelles, semmai arriverà, tarderà non poco tempo. Questo perché le procedure e i tempi non sono mai stati rapidi quando si è trattato di sanzionare i paesi dell'Ue. Ma quindi cosa succederà oggi? Con molta probabilità, come spiega Il Sole24 ore, la Commissione pubblicherà un'altra opinione negativa sul Documento programmatico di bilancio. E domani da Bruxelles dovrebbe arrivare anche il rapporto 126.3, cioè il documento in cui vengono motivate le ragioni per cui la Commissione non è stata convinta dal governo sull'andamento dei conti pubblici.
Ma tutto è al condizionale. Perché ogni passo deve essere ratificato dall'Ecofin e perché le eventuali sanzioni (che vanno dalla multa al blocco dei fondi strutturali) sono soltanto l'ultimo passo e potrebbero non andare mai in porto.
Il quotidiano di Confindustria ricorda infatti i casi di Spagna e Portogallo che, nonostante per anni non abbiano rispettato i parametri del deficit, alla fine la Commissione impiegò mesi per raccomandare la multa, ma nel frattempo i due governi trovarono un accordo con la Ue e la procedura di infrazione decadde. Il 18 maggio 2016 Pierre Moscovici dichiarò: "La Commissione Ue ha deciso di non aprire procedure sanzionatorie nei confronti di Spagna e Portogallo, nonostante non abbiano rispettato il target di riduzione del deficit. Bruxelles tornerà sulla situazione dei due Paesi all'inizio di luglio. Non è il momento giusto, economicamente o politicamente, di fare questo passo".
Comunque sia, l'eventuale partenza vera e propria della procedura di infrazione non avverrebbe prima di gennaio, cioè prima che la manovra venga approvata dal Parlamento.
Se poi la Commissione aprisse l'iter e l'Ecofin del 22 gennaio lo confermasse, il rischio più immediato sarebbe la richiesta di una manovra correttiva da fare in 3-6 mesi. E soltanto dopo partirebbero le sanzioni pecuniarie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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