Le facce della politica

Dall'Osso, il supereroe "mascherato" che dà l'esempio alla Camera

Matteo Dall'Osso, deputato affetto da Sclerosi multipla, nel 2018 è passato a Forza Italia dopo essere stato deluso e tradito dal M5S che aveva smesso di sostenere le sue battaglie sulla disabilità

Dall'Osso, il supereroe "mascherato" che dà l'esempio alla Camera

“Sono immunodepresso e quindi porto la mascherina, ma per difendere voi, non per difendere me. E se foste intelligenti la portereste anche voi, porca di quella miseria, per difendere me". Sembrano parole uscite dalla bocca di qualche indignato nei confronti dei giovani amanti della movida. E invece no. È stato il deputato forzista Matteo Dall’Osso a pronunciare questo discorso il 26 febbraio scorso dopo essere stato sbeffeggiato dai suoi colleghi per essersi presentato con una mascherina sul volto dentro l’Aula di Montecitorio.

Dall’Osso, infatti, soffre di sclerosi multipla da quando aveva 19 anni, eppure ciò non gli ha impedito di diventare uno stimato ingegnere e di fare alcune esperienze lavorative all’estero. Sul suo sito personale è possibile leggere e stampare il suo libro dal titolo "Vinciamo noi. La mia storia contro la Sclerosi Multipla". Bolognese forte e autoironico, con un lungo passato nelle fila del M5S, Dall'Osso è sempre stato molto determinato a portare avanti le sue battaglie in favore dei disabili. È proprio questa sua determinazione che, nel 2007, lo porta ad avvicinarsi ai primi banchetti dei Meetup di Beppe Grillo. Siamo ancora nella fase embrionale del nascente Movimento Cinque Stelle, ma è subito amore a prima vista. Un amore così viscerale che a Dall’Osso bastano sei anni di militanza per guadagnarsi la candidatura alla Camera dei Deputati. Il suo motto “Vinciamo noi” diventa lo slogan del Movimento, ma, dopo la sconfitta alle Europee del 2014, viene storpiato in #vinciamopoi. Dall’Osso, invece, nel 2017 ottiene la sua prima vittoria personale, riuscendo a presentare una proposta di legge per fare in modo che la terapia chelante, una cura sperimentale che ha provato sulla propria pelle, sia resa ospedaliera.

L’anno successivo Dall’Osso viene rieletto sempre tra le fila del M5S, ma passano pochi mesi e l’amore svanisce. Il deputato bolognese viene tradito e ferito dai colleghi pentastellati che, una volta arrivati al governo, pur avendo finalmente i mezzi e le possibilità, non perorano più la sua causa. La notte del 3 dicembre 2018, giornata mondiale della disabilità, si consuma l’alto tradimento dei grillini. In Commissione Bilancio, infatti, il governo esprime parere negativo su un suo emendamento in favore dei disabili. Dall’Osso, completamente allibito, prende la parola con le lacrime agli occhi e dice: “Lo so che magari è difficile, ma noi siamo stati eletti col motto ‘nessuno deve rimanere indietro’. Preferisco avere un rimpianto che non un rimorso. Faccio appello a tutti voi: la disabilità non è una scelta. Io non ho scelto di essere disabile, noi disabili non abbiamo nessuna colpa. Invito il governo a ripensarci”. E conclude con l’accorato appello: “Non lasciatemi solo”.

Appello che rimane inascoltato. Passano quattro giorni e Dall’Osso, deluso e disilluso, si libera finalmente del virus del ‘grillismo’ annunciando la propria adesione al gruppo di Forza Italia. Parlando dei pentastellati, nel corso di un’intervista rilasciata al sottoscritto, ha dichiarato:“Volevano aprire il Parlamento come una scatola di tonno, ma sono diventati loro il tonno". Ora, che il governo ha imposto la mascherina obbligatoria anche all’aperto, Dall’Osso si è preso la giusta rivincita anche nei confronti di chi a febbraio lo aveva ingiustamente deriso.

Il tempo è sempre galantuomo e una giusta ricompensa sarebbe quella di conferire a Dall’Osso il titolo di supereroe ‘mascherato’ che difende i disabili.

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