Politica

Il ddl Concorrenza incassa il via libera al Senato. Su taxi e tlc si annuncia battaglia alla Camera

Indennizzi ai balneari nei decreti attuativi. In maggioranza nuovi scontri

Il ddl Concorrenza incassa il via libera al Senato. Su taxi e tlc si annuncia battaglia alla Camera

Ora tocca al governo sciogliere il nodo balneari. C'è il primo via libera del Parlamento al tormentato ddl Concorrenza. Il Senato ha approvato il provvedimento con 180 favorevoli, 26 contrari e 1 astenuto. Il testo ora passa alla Camera dei deputati, dove è attesa una nuova battaglia, il cui esito non è affatto scontato.

Secondo la tabella di marcia del Piano nazionale di ripresa e resilienza la legge va approvata entro il 31 dicembre. Dopo il doppio via libera delle Camere, trattandosi di una legge delega, spetterà al governo scrivere i decreti. L'obiettivo dell'esecutivo è chiudere il provvedimento entro la metà di luglio, in modo da avere poco meno di sei mesi a disposizione per scrivere i decreti delegati. Secondo il piano del ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, l'approvazione alla Camera è prevista a inizio luglio e, dopo ulteriori modifiche, l'ok definitivo è atteso al Senato entro la fine del mese.

Il nodo balneari, su cui si era impantanata la discussione per mesi, alla fine non è stato risolto. Le concessioni balneari dovranno essere messe a gara prima del 31 dicembre 2023. Ma la presenza di un contenzioso o difficoltà oggettive legate all'espletamento della gara stessa potranno essere considerate ragioni che impediscono la conclusione delle gare sulle concessioni balneari prima di questa data. Le gare, comunque, non potranno essere concluse dopo il 31 dicembre 2024. Il sistema deroga - di fatto - quanto stabilito da una sentenza della Consulta, in base alla quale le gare si sarebbero dovute concludere entro il 31 dicembre 2023; dal primo gennaio 2024 sarebbero considerate abusive le occupazioni di demanio tramite concessioni non assegnate con gara. In sostanza, la maggioranza ha messo a punto un sistema per prevedere una sorta di anno cuscinetto - tutto il 2024 - per consentire di completare le gare. E senza considerare abusivi gli stabilimenti dopo il dicembre 2023.

C'è poi il capitolo indennizzi. I rimborsi per i concessionari uscenti a carico dei subentranti saranno stabiliti dai dlgs. In sostanza, il ddl si limita a stabilire che dovranno essere previsti indennizzi, ma la modalità di definizione e quantificazione sarà definita nei decreti legislativi. Non saranno quindi inseriti tra i principi delega né paletti né indicazioni circa la definizione degli indennizzi stessi.

«L'approvazione del provvedimento al Senato rappresenta un concreto passaggio per una ulteriore modernizzazione del Paese attraverso l'adozione di norme che migliorano l'efficienza dei mercati, riducono le disuguaglianze e tutelano allo stesso tempo gli interessi dei consumatori», dice in una nota il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto.

I nodi, però, non finiscono qui.

Ora il testo passa alla Camera dove, in base a un accordo politico, saranno esaminati gli articoli su taxi e Ncc e norme su infrastrutture digitali e tlc. Tantissime le tensioni politiche sul provvedimento tanto che è stato necessario un intervento del presidente del Consiglio che ha riunito un Cdm d'urgenza a sorpresa.

Dalla Lega a Leu, diversi deputati promettono battaglia.

Commenti