Secondo i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, titolari dell'indagine, però, quanto scritto da «Gastone» nelle due pagine in stampatello spedite alla Procura «non muta il quadro indiziario a suo carico» e la sua versione dei fatti non toglie e non aggiunge nulla rispetto a quanto acquisito fino ad ora. Nel frattempo è già stata disposta una consulenza sulle cartelle cliniche del tifoso. All'attenzione del medico-legale ci sono, infatti, alcune foto fornite dalla difesa di De Santis, relative ai segni di ferite da arma da taglio presenti sul gluteo e addome dell'ultrà. I tagli furono refertati dai medici del centro clinico di Regina Coeli e da quelli di Viterbo e non dai colleghi del pronto soccorso del Gemelli che per primi, la sera del 3 maggio, lo visitarono le intervennero per le gravi ferite ad una gamba.
De Santis nella missiva scrive di essere molto provato dal punto di vista morale e psicologico. «In questi mesi è stato trattato come un mostro al punto che su internet è rintracciabile anche l'indirizzo di casa dei miei genitori - hanno dichiarato i suoi legali, l'avvocato Tommaso Politi e Michele D'Urso -. Ora il nostro assistito ha chiesto riservatezza anche sulla lettera».
Ma gli inquirenti sarebbero intenzionati, comunque, a recarsi all'ospedale Belcolle di Viterbo, dove l'uomo è ricoverato, per effettuare l'atto istruttorio al quale l'indagato può comunque sottrarsi, avvalendosi della facoltà di non rispondere.TPa
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.