Il debito della fondazione "abusiva" che imbarazza lo sponsor Napolitano

La Corte dei conti ha scoperto un danno erariale da 63mila euro per la mostra di Valenzi, l'ultimo sindaco comunista di Napoli

Il debito della fondazione "abusiva" che imbarazza lo sponsor Napolitano

Napoli - Alla cerimonia era in prima fila, il capo dello Stato. C'era da commemorare Maurizio Valenzi, l'ultimo sindaco comunista di Napoli. In quell'occasione, Giorgio Napolitano si era lasciato andare a ricordi malinconici sul compagno di partito mentre visitava le sale dell'omonima fondazione, da lui fortemente sostenuta. Ben 224 metri quadrati nel cuore del Maschio Angioino, lo splendido castello che domina il golfo cittadino.

Oggi la Procura regionale della Corte dei Conti, in un'inchiesta che vede coinvolti ex assessori e dirigenti comunali, scrive che l'Ente non solo non avrebbe pagato per quegli uffici, creando un danno all'erario di quasi 63mila euro per mancati canoni di locazione degli ultimi 5 anni, ma mette addirittura in dubbio la regolarità dell'uso degli spazi.

«Non essendosi stipulato alcun contratto - si legge nell'informativa - l'occupazione dei locali deve definirsi sine titulo ». Ovvero: abusiva.

L'indagine della polizia municipale, scavando nel rapporto con l'amministrazione comunale ai tempi dell'ex sindaco Rosa Russo Iervolino, ha scoperto tutta una serie di irregolarità che, se confermate, creerebbero non pochi imbarazzi a una istituzione che annovera nel proprio comitato d'onore due ex presidenti della Repubblica (Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, appunto) e altrettanti ex premier (Romano Prodi e Giuliano Amato).

L'Ente avrebbe omesso di consegnare le relazioni «in ordine alle attività svolte» e con «il programma delle iniziative per l'anno successivo», previste dal regolamento, beneficiando al contempo di uno sconto speciale, sul costo del fitto, pari al 90 per cento del valore di mercato. Una riduzione ritenuta illegittima dalle toghe contabili.

Contattata dal Giornale , la figlia dell'ex sindaco e presidente della Fondazione Lucia Valenzi spiega: «Siamo veramente stupiti di sentire che qualcuno abbia potuto scrivere in un documento ufficiale che la Fondazione Valenzi occupi abusivamente i locali nel Maschio Angioino. È assurdo perché come tutte le Fondazioni noi rendicontiamo obbligatoriamente ogni anno alla prefettura tutte le nostre attività e la nostra situazione economica. La concessione è stata fatta in base ad una regolare delibera. Ha organizzato in 6 anni, più di 500 eventi, con il coinvolgimento di oltre 10 mila persone. Tutte attività documentate e monitorate per le quali vengono prodotte relazioni, schede, foto, etc .

anche per il Comune e la prefettura. In altre città queste attività sono sostenute finanziariamente dagli enti pubblici. Qui non avviene così, ma solo grazie alle contribuzioni di privati che vivono di pensione o stipendio».

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