Tre mesi e un giorno dopo il crollo del ponte Morandi, il decreto Genova è finalmente legge. Il Senato lo ha convertito dopo un lungo processo, non privo di polemiche. In aula le opposizioni hanno contestato l'esultanza col pugno chiuso del ministro Toninelli dopo l'approvazione. Nel testo sono entrati anche provvedimenti legati ad altre urgenze come i terremoti di Ischia e del centro Italia. E nel Movimento 5 Stelle c'è stata l'opposizione di alcuni dissidenti.
Le misure per Genova
Il sindaco di Genova Marco Bucci sarà nominato commissario straordinario per la ricostruzione. La struttura commissariale che affiancherà Bucci sarà composta da 20 membri (i nomi già pronti ma non ancora svelati). Bucci nominerà due sub-commissari (dovrebbero essere un giurista e un ingegnere). Già pronte anche le lettere di invito per la demolizione dei monconi del Ponte Morandi, che Bucci vorrebbe avviare prima di Natale.
Il decreto stanzia oltre 750 milioni di euro per Genova. In particolare, 520 milioni (da qui al 2019) sono previsti per la demolizione e ricostruzione del ponte Morandi e per gli indennizzi agli sfollati; e altri 234 milioni saranno destinati a misure economiche per il rilancio di Genova, di cui 60 per esenzioni fiscali, 20 per sostegno al trasporto pubblico locale, 20 per la nuova Zona franca urbana, 35 per sostegno alle imprese danneggiate. Resta la norma che impone ad Autostrade di pagare tutti gli oneri per la ricostruzione del ponte e la viabilità connessa, e anche gli indennizzi agli sfollati per trasferirsi e ricomprare casa.
Per l'affidamento degli appalti (demolizione, progettazione del nuovo ponte, lavori di ricostruzione), l'agenzia economica Radiocor spiega che il commissario Bucci non potrà assegnare alcun incarico ad Autostrade o società controllate o collegate, ma ogni altra esclusione è stata eliminata rispetto al testo iniziale. Il decreto non specifica le modalità di affidamento, ma Bucci ha già chiarito che farà gare semplificate, molto veloci, a inviti: saranno invitate 5-10 imprese per ogni incarico, scegliendo le migliori sul mercato, e affidando la scelta a una commissione di tecnici esterni.
Interventi per la sicurezza stradale
L'articolo 1-ter impone a tutte le concessionarie autostradali di avviare subito un'attività di 'verifica e messa in sicurezza di tutte le infrastrutture viarie oggetto di atti convenzionalì, con particolare riguardo ai ponti, viadotti e cavalcavia, da concludere entro 12 mesi. Le attività sono condotte sotto la vigilanza della nuova Agenzia nazionale per la sicurezza, e sono ad esclusivo carico delle concessionarie.
Per rafforzare le capacità di vigilanza e verifica da parte del Ministero delle Infrastrutture sullo stato delle opere pubbliche (trasporti e dighe) è istituita il nuovo Archivio nazionale informatico delle opere pubbliche (Ainop). Nasce la cabina di regia 'Strategia Italia', a Palazzo Chigi, presieduta dal presidente Giuseppe Conte o dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti, per il monitoraggio e il rilancio dei programmi di investimento in opere pubbliche, in particolare quelli per dissesto idrogeologico, antisismica, bonifiche.
Per tutte queste attività e altre misure sono stanziati 84 milioni.
Soldi e condono per Ischia
Nel decreto Genova ci sono anche le norme per la ricostruzione delle aree di Ischia colpite dal sisma del 21 agosto 2017. Previsti la nomina di un nuovo commissario e lo stanziamento di 60 milioni di euro. All'articolo 25 c'è la norma, contestata soprattutto dai dissidenti M5S, che punta a velocizzare la definizione delle vecchie domande di condono ancora aperte. È rimasta dunque l'applicazione del condono della legge 47/1985, dunque la possibilità di sanare gli edifici costruiti senza licenza edilizia in zone sottoposte a vincolo (paesistico, idrogeologico, sismico) pur con parere favorevole degli enti preposti alla tutela.
Centro Italia: più poteri al commissario
Il nuovo Commissario di governo alla ricostruzione del Centro Italia, il geologo Piero Farabollini, potrà prendere decisioni ed emanare ordinanze "sentiti i quattro vice-commissari presidenti di Regione (Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche)" senza più la necessità di ottenere l'intesa. Così viene centralizzato il potere decisionale del Commissario. I quattro presidenti delle regioni coinvolte (Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo) hanno comunicato la loro contrarietà.
Fanghi di depurazione
Infine nel decreto Genova trovano spazio anche "disposizioni urgenti per la gestione dei fanghi di depurazione destinati agli usi agricoli". La norma conferma i limiti vigenti per le sostanze nocive ma indica un'eccezione per gli idrocarburi (C10-C40), per i quali il limite da non superare è 1.000 mg/kg.
La contrarietà dei ribelli 5 Stelle su questo punto nasce dal fatto che, pur introducendo controlli più stringenti, è tollerato lo sversamento di diossina e altri inquinanti.Un ultimo capitolo di spesa, pari a 36 milioni di euro, è destianto a interventi urgenti per l'edilizia scolastica.
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