Democratici, grillini e sinistra sulle barricate. Ma la commissione sul Covid è ormai realtà

La maggioranza respinge una valanga di emendamenti. Oggi il primo sì

Democratici, grillini e sinistra sulle barricate. Ma la commissione sul Covid è ormai realtà
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La commissione d'inchiesta sul Covid è quasi realtà. Ieri la Camera si è soffermata sulla valanga di emendamenti presentati dall'opposizione, specie quelli di Pd, 5Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra. Le formazioni di Elly Schlein, Giuseppe Conte, Simone Fratoianni e Angelo Bonelli sono salite su prevedibili barricate. Ma senza ottenere gli effetti ostruzionistici sperati.

Le dichiarazioni d'aula hanno rivelato tutto il malumore della minoranza, che avrebbe voluto un accordo complessivo: l'unanimità o quasi. Francesco Emilio Borrelli, dell'Avs , ha messo un accento sul «clima» che starebbe accompagnando la costituzione della commissione. Lo stesso clima che sarebbe «di parte». E sul «braccio di ferro» , ossia sulle sembianze che starebbe assumendo questa realtà commissariale. E un'altra deputata e compagna di partito di Avs, Francesca Ghirra, ha persino parlato di «tribunale d'inquisizione» nei confronti del governo precedente. Il tribunale a cui centrodestra - ha sostenuto dagli scranni chi ha fatto parte del Conte 2 - vorrebbe dare vita. Ma la coalizione formata da Fdi, Lega, Fi e Noi moderati ha vinto le elezioni, nonostante dal lato di campo opposto facciano fatica ad accettarlo. Oggi è prevista l'approvazione, poi il passaggio al Senato per l'ok definitivo. «Propaganda», ha osservato Alessandro Zan, dem, mentre la maggioranza respingeva punto per punto le proposte dell'opposizione. Per Andrea Quartini, grillino, quella del centrodestra è «malafede» tesa ad «annientare una parte politica». Il timore dei giallorossi (almeno di chi ha sostenuto fino alla fine il Conte bis) è lapalissiano: essere inchiodati alle loro responsabilità. Un altro parlamentare del Pd, Federico Fornaro, si è concentrato sull'eventualità che arrivi un'ulteriore evento pandemico. E ha chiesto condivisione prospettica. Ma il testo unico, il cui relatore è Alice Buonguerrieri, di Fdi, è stato blindato. Il dibattito si è soffermato anche sulle modifiche proposte da Davide Faraone, d'Italia viva, che cambierebbero anche l'approccio della commissione in relazione al ruolo delle regioni (punto focale tra quelli discussi ieri). Ma l'emendamento del renziano è stato cassato a sua volta. Italia viva ha sempre rivendicato di essere favorevole a una commissione d'inchiesta e, anzi, in queste settimane ha incalzato, domandandosi il perché di quello che hanno definito «ritardo». Alcune delle difese sulla gestone nel periodo pandemico sono state d'ufficio. Marco Grimaldi, sempre di Avs, ha argomentato che «spesso le Regioni non avevano le scialuppe necessarie» e così via. Gianni Cuperlo, dem, ha tuonato: «Non ci faremo processare da voi». L'atteggiamento della sinistra è stato un po' quello riassunto dal proverbio excusatio non petita, accusatio manifest. Ma tant'è.

La commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2 si farà.

La struttura sarà composta da 15 deputati e 15 senatori, dunque avrà una natura bicamerale. La seduta della Camera è stata sospesa attorno alle 20. Questa mattina è prevista la ripresa dei lavori per l'analisi degli emendamenti rimasti. Poi il primo passo sarà ufficializzato.

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