Il desiderio di paese del nonnino d'Italia

Il desiderio di paese del nonnino d'Italia

É il nonno d'Italia, l'italiano più anziano del mondo, ma la voglia di sognare è la stessa di quando, ragazzino partiva da Vittoria di Ragusa, il suo paesino, per farsi una nuotata a Marina di Scoglitti e perdere lo sguardo sull'orizzonte del mare e sulle ragazze di passaggio. Salvatore Cavallo, 110 anni, preside in pensione, fino a qualche anno fa cominciava la mattina con una pedalata sulla cyclette, prima della colazione a base di frutta. Il suo segreto di longevità, giura, è «un'insalata di agrumi ogni mattina». Dalla finestra di casa che si affaccia sullo stadio Filadelfia, quello del Grande Torino, guarda gli allenamenti dei granata di Mazzarri: è contento, sorride, di non aver mai fumato.

Era un bravissimo agronomo Salvatore, così bravo da diventare, prima di essere nominato preside, insegnante negli istituti tecnici. Ha attraversato le tragedie del Paese, rischiato la vita, conosciuto amori e dolori, lui che è nato insieme al Giro d'Italia, al Futurismo e a Indro Montanelli. Aveva 32 anni quando, con il grado di capitano, partì per combattere in Nordafrica: era con le truppe italiane in prima linea durante l'assedio di Tobruk e nella disfatta di El Alamein, è scampato alla fucilazione, ha visto morire i suoi amici. Torino è stata il suo approdo e il suo futuro, qui incontrò una bella ragazza di Bardonecchia e mise su famiglia. La sua pensione porta la data del 1974.

Quando ha compiuto gli anni alla porta di casa sua si è presentata il sindaco Chiara Appendino, ha fatto una foto con il nonno e scritto su facebook: «Tanti auguri Salvatore! Con i suoi 110 anni è il signore più anziano d'Italia, testimone prezioso di un mondo lontano, pieno di vitalità e consigli. È stato un onore portargli i saluti e i regali della Città». Anche il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci si è fatto vivo, sempre sui social, per scrivergli buon compleanno, uno dei pochi a cui l'augurio «cento di questi giorni» ha portato bene.

Ora nonno Salvatore ha un desiderio. É vero che Torino è la città che lo ha cresciuto e amato, la città che gli ha regalato il lavoro che desiderava e l'amore della sua vita.

Ma ora vorrebbe tornare a vedere la sua isola, il paesino da cui è partito, l'inizio della sua lunga avventura. Per ritrovare lo sguardo perduto sull'orizzonte del mare e pazienza per le belle ragazze. Perchè anche a cent'anni il giorno migliore è sempre domani.

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