Roma Il direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi torna all'ovile. Renziana della prima ora, entrò in rotta di collisione con l'esecutivo, sull'innalzamento della soglia del contante a 3.000 euro e sulla vicenda dei dirigenti dell'Agenzia la cui nomina era stata bocciata dalla Costituzionale. Per prendere le distanze da Palazzo Chigi e dal governo che l'aveva nominata ma che a suo avviso la stava in qualche modo scaricando, fece filtrare ufficiosamente sul quotidiano La Repubblica il suo no alle politiche fiscali di Renzi. Il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti arrivò a chiedere le sue dimissioni.Da ieri è rientrata nei ranghi. Il segno dell'inversione a U lo ha dato attraverso un'intervista allo stesso quotidiano, piena di «non mi compete» proprio su quelli che un tempo erano i temi di attrito con l'esecutivo.
La legge di Stabilità ha riportato la soglia oltre la quale non si può utilizzare il contante da mille a tremila euro? «L'Agenzia delle Entrate non fa le leggi, non le commenta, ma le applica. Le ragioni tecniche e politiche di questa norma sono già state ampiamente spiegate dal ministro Padoan».Il massimo che si concede è un «posso aggiungere che sarebbe molto importante che i cittadini riuscissero ad utilizzare i mezzi di pagamento tracciati in modo semplice e non oneroso con la consapevolezza che con quel loro gesto contribuiscono» a introdurre trasparenza e quindi a combattere l'evasione. Lontani i tempi in cui bollò la scelta di Renzi sul contante come una sconfessione personale visto che lei si era espressa pubblicamente più di una volta a favore di un abbassamento della soglia come soluzione principale per fare emergere l'economia sommersa.Nulla da dire nemmeno sull'innalzamento della soglia di rilevanza penale prevista dalla delega fiscale. Il meccanismo era previsto dal 2000, ha spiegato Orlandi, e la decisione sul dove mettere l'asticella «è una scelta delicata che però non mi compete».
Se Renzi avrà apprezzato la correzione di rotta di Orlandi e se la riterrà sufficiente si capirà presto. L'idea di una uscita pilotata dall'Agenzia non è tramontata.
C'è anche un arco temporale: i primi mesi del 2016, quando il governo metterà mano all'organizzazione delle agenzie, a partire da quella delle Entrate. Orlandi, dal canto suo, ha anche una sua forza politica. Il Pd, non solo la minoranza, non le fa mai mancare il suo sostegno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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