Coronavirus

"Una difesa fondamentale, lo Stato le fornisca a tutti"

Il direttore di Cardiologia del Sacco: "Devono metterle sempre anche i cittadini sani, così si ferma il contagio"

"Una difesa fondamentale, lo Stato le fornisca a tutti"

«Tutti i cittadini devono indossare sempre e in ogni caso le mascherine».

L'appello o meglio l' «ordine» arriva dal direttore del reparto di Cardiologia dell'ospedale Sacco di Milano, Maurizio Viecca. Uno dei presìdi sanitari in prima linea nella lotta contro il coronavirus. Qui arrivano pazienti a decine alcuni di loro in condizioni davvero difficili. Ieri 19 intubati in terapia intensiva, una ventina con il «casco» Cpap per l'ossigeno e 124 in osservazione, ricoverati con sintomi stabili ma che potenzialmente potrebbero avere anche loro bisogno della terapia intensiva.

Viecca è infuriato perché si sottovaluta la capacità di contenimento della mascherina un semplicissimo strumento che dimezzerebbe la capacità di contagio del virus.

Viecca chi deve indossare la mascherina?

«Tutti, non soltanto i medici e non soltanto i contagiati. In particolare tutti quelli che svolgono una funzione pubblica. Sono rimasto colpito dalle immagini dei poliziotti che ieri erano impegnati davanti alle carceri in rivolta. Nessuno indossava la mascherina. É scandaloso che lo stato non si sia preoccupato di fornirla a tutte le forze dell'ordine ma anche per chi è contatto con il pubblico. Nei supermercati, negli uffici pubblici è fondamentale».

Purtroppo però non si trovano.

«Appunto è il governo che deve farsi carico di questo problema. Prendano ad esempio il presidente francese Macron che le ha requisite. Mancano persino a noi medici».

Perché sono così importanti?

«Non abbiamo ancora il quadro completo sul comportamento del coronavirus ma abbiamo una certezza: moltissimi pazienti sono asintomatici o comunque con sintomi lievi e dunque trascurabili. La mascherina serve per chi è positivo. Ma se non hai sintomi potresti non sapere di essere contagiato. Allora l'unica scelta possibile è indossare tutti la mascherina. Ora si parla di questo studio cinese secondo il quale l'agente patogeno sopravviverebbe nelle bollicine di aerosol per 30 minuti e arriverebbe a 4 metri e mezzo di distanza. Sembra che chi indossava le mascherine sugli autobus non sia stato contagiato. La verità è che non abbiamo l'identikit completo di questo coronavirus dunque dobbiamo fare più prevenzione e rispettare tutte le regole che ci permettono di contenerlo».

Lo studio è stato ritirato. Ma in Lombardia il coronavirus si comporta in modo diverso rispetto alla Cina ?

«Ma qui sembra che l'epidemia si sposti dalla periferia al centro. Comportamento diverso da quanto accaduto a Wuhan. Abbiamo un 10 per cento di pazienti gravi e un 5 per cento intubato, questo significa che necessitano di un respiratore per sopravvivere. E se si ammalano non siamo in grado di intubare tutti. Siamo in guerra e il primo obiettivo è ridurre la velocità di diffusione: la mascherina deve diventare obbligatoria. Occorre proteggersi il viso È fondamentale per tutte le categorie dai poliziotti alle cassiere dei supermercati».

Che ipotesi si possono fare sull'andamento dell'epidemia ed il possibile picco?

«La diffusione ed il protrarsi del virus saranno inversamente proporzionali all'adeguatezza e al rispetto delle misure prese. In Lombardia i numeri sono impressionanti. Invito a non sottovalutare questo coronavirus. Ho sentito ancora qualcuno dire che questa è un'influenza normale: non lo è».

E rispetto alle fasce d'età?

«Stupidaggine dire che riguardi soltanto gli anziani. Il paziente uno ha 38 anni».

L'indice di mortalità in Italia è più alto?

«Ci sono dati che andranno studiati più avanti. Francamente non vedo come sia possibile che la Germania abbia fino ad ora contato soltanto due vittime. Come contano i positivi, come verificano i decessi? O seguono altri criteri o dobbiamo pensare che raccontino balle.

Possibile che noi abbiamo una mortalità superiore all'Iran? Lo escludo».

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